Cicalone aggredito alla metro OttavianoCicalone aggredito alla metro Ottaviano

L’ex pugile assalito mentre stava girando un video per la serie Scuola di Botte

Momenti di paura nella metropolitana di Roma, alla fermata Ottaviano, nel tardo pomeriggio di oggi. Lo youtuber ed ex pugile Simone Ruzzi, conosciuto dal grande pubblico come Cicalone, è stato aggredito da un gruppo di almeno cinque persone mentre stava girando alcune riprese per la sua serie su YouTube “Scuola di Botte”, dedicata alle gang di borseggiatori che agiscono sui mezzi pubblici della Capitale.

“Erano in sei o sette, volti noti e molto aggressivi”

A raccontare l’accaduto è Evelina, la videomaker che era con lui durante le riprese:

“Sono profondamente sotto shock. Per fortuna non mi hanno toccato, altrimenti mi avrebbero massacrata per quanto erano violenti”, ha detto all’Adnkronos, ancora scossa.

Secondo la donna, “erano sei o sette uomini, volti noti, probabilmente rom o dell’Est Europa, brutti ceffi e molto aggressivi, che poco prima avevano minacciato anche le guardie giurate in servizio alla stazione”. Evelina ha aggiunto che non si trattava di borseggiatori improvvisati, ma di individui che “sembravano veri e propri capi, coordinati e pericolosi”.

La coppia di videomaker aveva già incontrato quel gruppo in passato, ricevendo minacce verbali durante altre riprese. “Di solito si appostano vicino alle macchinette dei biglietti, per rubare bancomat e portafogli ai turisti”, ha raccontato.

L’attacco: “Un pugno alla nuca, poi è caduto a terra”

L’aggressione sarebbe stata mirata: “Volevano colpire solo Simone”, prosegue Evelina. “Prima si sono avvicinati in due, forse anche sotto l’effetto di stupefacenti, insultandoci. Poi uno dei due ha preso il telefono, ha fatto una chiamata e, dopo neanche cinque secondi, si sono scagliati contro le guardie giurate. Il più grosso dei due ha poi colpito Simone con un forte pugno alla nuca”.

Cicalone è caduto a terra “rigido e inerme, come fosse svenuto”, racconta ancora la videomaker tra le lacrime. “Mentre era a terra, gli hanno anche dato un paio di calci. È stato terribile”.

La donna precisa che lo youtuber avrebbe potuto difendersi con lo spray al peperoncino che porta sempre con sé, ma “conoscendolo, non lo avrebbe mai usato in un luogo chiuso come la metropolitana, per non mettere a rischio altre persone”.

Tutto filmato: “Ogni istante è stato ripreso”

Nonostante il panico, Evelina ha continuato a filmare la scena:

“Ho ripreso tutto con la videocamera che avevo in mano e anche con gli occhiali. Inoltre, la fotocamera a 360 gradi che aveva Simone ha registrato l’aggressione”.

Le immagini, che saranno consegnate agli inquirenti, potrebbero rivelarsi cruciali per identificare i responsabili.

Le indagini e i soccorsi

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia del commissariato Borgo e i carabinieri, insieme ai sanitari del 118. Anche personale della vigilanza, che aveva tentato di fermare gli aggressori, è rimasto coinvolto nella colluttazione. Gli aggressori, almeno cinque, sono riusciti a fuggire in direzione di viale Giulio Cesare, facendo perdere le loro tracce.

Cicalone è stato soccorso sul posto e portato via in ambulanza per accertamenti: le sue condizioni non sarebbero gravi, ma lo shock è stato forte.

Il progetto “Scuola di Botte”

L’aggressione è avvenuta durante le riprese di una nuova puntata di “Scuola di Botte”, la serie che lo youtuber dedica da anni al racconto della realtà urbana di Roma, spesso tra quartieri difficili, stazioni e zone a rischio.
L’obiettivo del progetto è mostrare, con un linguaggio diretto e spesso provocatorio, le dinamiche della criminalità metropolitana, ma anche come difendersi da aggressioni e borseggi.

Proprio per il tono crudo e realistico dei suoi video, Cicalone si è guadagnato una grande popolarità sui social, ma anche non pochi nemici tra chi si sente esposto dalle sue denunce.

“Un’aggressione mirata”

Dalle prime testimonianze e dai filmati, l’aggressione appare premeditata. Secondo le forze dell’ordine, il gruppo potrebbe appartenere a una delle bande organizzate che gestiscono il borseggio nelle linee metropolitane di Roma. Gli inquirenti stanno analizzando i video girati da Evelina e le immagini di sorveglianza della metro.

Intanto, la paura resta alta tra i passeggeri e gli operatori della vigilanza: “Quei volti li abbiamo visti più volte”, raccontano. “Si muovono in gruppo, conoscono bene le telecamere e gli orari di cambio turno delle guardie”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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