Il corpo di Luigi Di Sarno è stato trasportato all'ospedale di LagonegroIl corpo di Luigi Di Sarno è stato trasportato all'ospedale di Lagonegro

La misura della Procura di Paola

La Procura della Repubblica di Paola ha disposto un sequestro su scala nazionale di un prodotto commerciale — indicato come broccoli sott’olio — ritenuto potenzialmente all’origine del cluster di intossicazione da botulino che ha colpito la provincia di Cosenza. L’indagine è per ora orientata ai reati di morte come conseguenza di altro reato e commercializzazione di alimenti nocivi; si valuta anche la possibile responsabilità medica.

Perché il sequestro

L’azione è motivata dalla necessità di bloccare eventuali altri punti di vendita della partita sospetta e di acquisire campioni per gli accertamenti tossicologici e microbiologici affidati ai Carabinieri del NAS e alle Asl competenti.

Il focolaio e la vittima

Tra i casi correlati figura la morte del turista Luigi Di Sarno, che aveva consumato un panino a Diamante (CS). Dopo i sintomi è stato trasferito prima in una clinica privata e poi — durante il viaggio verso la Campania — si è aggravato fino al decesso; l’autopsia è stata disposta dalla Procura. Al momento sette persone risultano in terapia intensiva a Cosenza, un ragazzino è ricoverato in pediatria e altre persone sono in osservazione. Il 52enne, originario di Cercola, era un artista e musicista napoletano molto noto negli ambienti culturali partenopei.

Trattamenti e antidoto

A cinque dei pazienti è stata somministrata l’antitossina botulinica, inviata da Taranto e successivamente da Roma; altre fiale sono tenute in riserva. Le autorità sanitarie sottolineano che i sintomi da botulino possono manifestarsi entro 72 ore dall’ingestione.

Accertamenti e attività di controllo

I Carabinieri del NAS e i servizi dell’Asp di Cosenza hanno sequestrato il food truck sospettato e prelevato campioni alimentari e ambientali. Gli esami di laboratorio dovranno stabilire la presenza della tossina botulinica e il possibile punto di contaminazione — se nella filiera produttiva, nella conservazione o nella manipolazione finale. I due titolari del food truck di Diamante sono stati convocati in Procura a Paola per essere interrogati. Gli inquirenti puntano ad accertare se il prodotto sott’olio sotto la lente per la tossina, sia effettivamente commerciale – come dichiarato nelle prime informazioni rese dai titolari – oppure prodotto artigianalmente.

Indagini parallele

La Procura di Paola sta coordinando verifiche estese per risalire alla filiera: fornitori, lotti importati, procedure di conservazione, documentazione di tracciabilità e certificazioni. L’obiettivo è capire se la contaminazione sia limitata al punto vendita o abbia radici più a monte.

Risposta del sistema sanitario e allerta ministeriale

Il Ministero della Salute ha attivato i protocolli di sorveglianza e il Dipartimento prevenzione ha coordinato la gestione clinica dei casi. Le autorità invitano chi avesse consumato prodotti simili a segnalare eventuali sintomi e le strutture sanitarie a segnalare nuovi casi.

Cosa succederà ora

I risultati dei tamponi e delle analisi sui lotti sequestrati saranno determinanti per l’incriminazione di responsabilità penali e sanitarie. Intanto, la magistratura e i Nas proseguono la ricostruzione della filiera e delle responsabilità per evitare nuovi casi e chiarire le cause del tragico decesso.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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