La vittima e la sequenza di eventi
È deceduta dopo settimane di ricovero Roberta Pitzalis, 38 anni, la prima paziente portata in ospedale per sintomi compatibili con intossicazione da botulino dopo la partecipazione alla Fiesta Latina di Monserrato (22-25 luglio). Inizialmente ricoverata al Brotzu, era poi stata trasferita al Businco per complicazioni sopraggiunte negli ultimi giorni.
Sintomi e ricoveri
La vicenda è esplosa quando altri partecipanti alla festa hanno presentato gli stessi sintomi: difficoltà respiratorie, vomito, disturbi visivi. Tra gli intossicati figurano otto persone, con un bambino di 11 anni ricoverato in condizioni gravi al Policlinico Gemelli di Roma, sottoposto a tracheostomia.
L’indagine e il punto sugli indagati
La Procura di Cagliari ha avviato un fascicolo e iscritto come indagato Cristian Gustavo Vincenti, titolare del chiosco dove sarebbe stato consumato il guacamole sospetto. La posizione dell’indagato si aggrava con il decesso della donna: la procura sta verificando responsabilità penali e penali-sanitarie.
Sequestri e misure
Sono stati sequestrati e ritirati dal mercato due lotti di salsa guacamole proveniente dal Perù; è stata inoltre sospesa la partecipazione dei chioschi di cibo alle feste estive nell’Isola, in via cautelare.
Reazioni istituzionali e locali
Il sindaco di Monserrato, Tomaso Locci, ha sospeso i festeggiamenti civili per la festa di San Lorenzo, lasciando solo la processione religiosa, e ha espresso profondo cordoglio per la famiglia. È nata una polemica pubblica sulla sicurezza alimentare dei chioschi e sui controlli sanitari preventivi.
La comunità sotto shock
Amici e colleghi ricordano Roberta Pitzalis come una persona inserita nella comunità; la notizia della morte ha creato una forte mobilitazione emotiva tra i residenti. “Sapere di Roberta, della sua scomparsa, mi lascia senza parole. Morire a 38 anni partecipando ad una semplice festa”. È il dolore di Paola Casula, sindaca di Guasila, a seguito della morte di Roberta Pitzalis: era originaria del paese della Trexenta.
Aspetti tecnici e sanitari
L’intossicazione da botulino è rara ma potenzialmente letale: la diagnosi viene confermata da test specifici e il trattamento prevede, dove indicato, la somministrazione dell’antitossina. Le autorità sanitarie continuano le analisi di laboratorio sui campioni sequestrati e sulla documentazione del chiosco.
Prossimi sviluppi
La procura valuta ulteriori iscrizioni nel registro degli indagati sulla base dei rilievi tossicologici e dei risultati dei campioni. Le indagini sanitarie e penali proseguiranno in parallelo: al centro ora c’è capire la catena di distribuzione del prodotto contaminato e se ci siano state responsabilità nella conservazione o preparazione.