Beatrice FolchiBeatrice Folchi

Il sequestro choc a Soho: l’italiano torturato per accedere ai suoi crypto-conti

Michael Valentino Teofrasto Carturan, 28 anni, originario di Torino, è stato vittima di un sequestro agghiacciante a New York. Tenuto prigioniero per tre settimane in un attico nel quartiere di Soho, è stato sottoposto a torture fisiche e psicologiche per ottenere l’accesso alle sue criptovalute.

Secondo quanto riportato dal New York Post, tra gli orrori subiti: scariche di taser con i piedi immersi in acqua, somministrazione forzata di cocaina e minacce con una motosega elettrica. Carturan è riuscito a fuggire il 17 maggio e a denunciare l’accaduto alla polizia, che ha trovato nel covo diverse foto che lo ritraevano legato con un’arma puntata alla testa.

Coinvolta una giovane italiana: Beatrice Folchi nega ogni accusa

Nel mirino degli investigatori è finita anche Beatrice Folchi, 24 anni, originaria di Latina e residente a Chelsea. La giovane, che ha studiato comunicazione e filosofia all’università del Connecticut e ha lavorato nel marketing per marchi di lusso come Rolls Royce e Bentley, avrebbe assistito l’investitore in criptovalute John Woeltz, ritenuto l’ideatore del sequestro.

Secondo fonti investigative, Woeltz, milionario con un patrimonio stimato attorno ai 100 milioni di dollari e proprietario anche di un elicottero, è stato arrestato e resta in carcere senza cauzione.

‘Non sono in arresto, non c’entro nulla’

Folchi è stata fermata per accertamenti, ma l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha scelto, almeno per ora, di non procedere con l’incriminazione. “È tutto un equivoco” avrebbe detto la ragazza ad alcuni conoscenti a Latina. Alla stampa ha dichiarato: “Non sono in arresto. Non posso fare commenti ora”.  Prima di studiare comunicazione e filosofia all’università del Connecticut per poi lavorare nel marketing per clienti importanti, la ragazza si era diplomata al liceo scientifico Ettore Majorana di Latina, per poi lasciare la città pontina per l’America ormai sei anni fa.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *