La Procura di Termini Imerese ha fatto chiarezza su alcuni aspetti controversi della tragedia di Bagheria
La morte di Simona Cinà, la ventenne trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa di laurea, è al centro di un’indagine della Procura di Termini Imerese. I magistrati, con una nota ufficiale, smentiscono alcune dichiarazioni circolate pubblicamente, offrendo nuove precisazioni e una prima ricostruzione dell’accaduto.
Ricostruzione della serata
Secondo quanto emerso, nella villa erano presenti bottiglie di alcolici e bicchieri, come documentato dagli investigatori. Alcuni partecipanti alla festa avrebbero confermato da subito il consumo di alcol. Inoltre, appena il corpo della giovane è stato avvistato sul fondo della piscina, in un’area scarsamente illuminata e lontana dal bar e dalla consolle musicale, almeno due ragazzi si sono tuffati per soccorrerla, cercando di rianimarla in attesa dell’arrivo dei soccorritori.
Testimoni collaborativi
Tutti i presenti finora ascoltati come testimoni si sono dimostrati collaborativi, contrariamente a quanto insinuato da alcune fonti. Sui vestiti di Simona Cinà, la Procura ha chiarito che sono stati sequestrati dai carabinieri e non risultano scomparsi. Anche la presenza delle scarpe ma non degli abiti, lamentata dai familiari, trova quindi spiegazione nella procedura investigativa.
Nessun segno di alterazione della scena
La Procura sottolinea inoltre l’“assoluta infondatezza” delle voci secondo cui non sarebbero stati trovati elementi che indicassero la presenza di una festa. “Oggetti e alcolici sono stati rinvenuti e documentati”, precisano i pm, ribadendo che al momento non ci sono elementi per ipotizzare un’alterazione del luogo dei fatti.
Indagini ancora in corso
L’ipotesi prevalente resta quella di un malore o un incidente, anche se non si escludono altri scenari. Al momento non ci sono indagati, ma si attende l’autopsia, prevista nei prossimi giorni, per chiarire definitivamente le cause della morte di Simona Cinà.
La posizione della famiglia
La famiglia della ragazza, attraverso l’avvocato Gabriele Giambrone, ha ribadito che non ci sono polemiche con la Procura: “Siamo tutti dalla stessa parte, alla ricerca della verità”. Il fratello della vittima ha nominato un legale di fiducia, l’avvocato Mario Bellavista.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, Dario Greco, ha invitato al rispetto della tragedia e al rigore nella comunicazione pubblica. La Procura ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia e ha chiesto che non vengano diffuse informazioni fuorvianti, per non ostacolare l’accertamento della verità.
@notizie_audaci72 Gli ultimi istanti di vita di #simonacinà alla festa di #bagheria prima di essere ritrovata priva di vita in piscina #palermo ♬ suono originale – Giuseppe D'Alto