I resti della Porsche dopo il violento impattoI resti della Porsche dopo il violento impatto

Ponte Lucano, l’auto rubata si ribalta dopo l’impatto con un cancello

Intorno alle 3:30 della notte tra domenica 3 e lunedì 4 agosto 2025, un grave incidente ha sconvolto la quiete della zona di Ponte Lucano, nel comune di Tivoli. Una Porsche Cayenne, rubata poco prima da un’officina della zona, si è schiantata contro il cancello di un’azienda in via Maremmana Inferiore. L’auto, dopo aver invaso la corsia opposta e colpito un cartello pubblicitario, si è ribaltata più volte.

Giovani rom intrappolati tra le lamiere

A bordo dell’auto tre giovani rom, di età compresa tra i 17 e i 21 anni, tutti privi di documenti. Rimasti incastrati tra le lamiere del veicolo, sono stati estratti dai vigili del fuoco e affidati al 118. Uno di loro, il 18enne G.H., è deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Gli altri due, in condizioni gravissime, sono stati trasferiti all’ospedale Umberto I di Roma in prognosi riservata.


Il furto dell’auto da una carrozzeria

Secondo le prime ricostruzioni della polizia stradale, la Porsche era stata sottratta poco prima dell’incidente da un’officina della zona. Non risultano altri veicoli coinvolti e gli agenti stanno cercando di ricostruire le fasi precedenti allo schianto, incluso il possibile tentativo di fuga dopo il furto.

Indagini in corso sulla dinamica

Gli agenti del commissariato di Tivoli e la polizia stradale stanno lavorando per identificare con certezza le vittime e comprendere se vi fossero eventuali responsabilità terze. I rilievi sul posto sono durati diverse ore, mentre la procura di Tivoli è stata prontamente informata.


Una tragedia evitabile

L’ennesimo incidente causato da un’auto rubata e guidata da giovani inesperti solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza stradale e sulla necessità di maggiore prevenzione contro i furti di veicoli. Il fatto che i giovani fossero privi di documenti e viaggiassero in orario notturno, su un’auto di lusso rubata, contribuisce ad accrescere la gravità dell’episodio.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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