Aggredita in casa dal marito, è morta dopo due mesi
È morta dopo oltre due mesi di ricovero all’ospedale Camaldoli di Napoli Olena Georgiyivna Vasyl’yeva, 60 anni, di origini ucraine.
La donna era rimasta gravemente ferita il 3 agosto scorso dopo essere stata colpita alla testa con una mazzuola da carpentiere dal marito, Domenico Pirozzi, 70 anni, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi nella loro abitazione di Somma Vesuviana (Napoli).
L’uomo, già fermato dai carabinieri di Castello di Cisterna e accusato inizialmente di tentato omicidio, dovrà ora rispondere del reato di omicidio dopo il decesso della moglie.
La lite e la falsa denuncia di rapina
In un primo momento Pirozzi aveva tentato di depistare le indagini, raccontando ai carabinieri di essere stato vittima, insieme alla moglie, di una rapina durata oltre 12 ore.
Aveva riferito che alcuni malviventi si erano introdotti in casa e avevano colpito la donna alla testa.
Le indagini coordinate dalla Procura di Nola hanno però subito evidenziato gravi incongruenze nel suo racconto.
Gli inquirenti hanno raccolto indizi precisi e concordanti che hanno portato a smascherare la versione dell’uomo, il quale — dopo un iniziale atteggiamento reticente — ha confessato le proprie responsabilità.
L’arma del delitto e il fermo
L’arma utilizzata, una mazzuola da carpentiere, è stata ritrovata in un deposito attrezzi vicino all’abitazione e sequestrata come corpo del reato.
Dopo la confessione, Pirozzi è stato sottoposto a fermo e, su disposizione del gip di Nola, trasferito in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato.
Con la morte della moglie, il reato è destinato a trasformarsi in omicidio volontario.
Una vita spezzata dopo due mesi di speranza
Dopo l’aggressione, Olena Vasyl’yeva era stata soccorsa in condizioni disperate e trasferita d’urgenza al Camaldoli Hospital di Napoli.
Per oltre sessanta giorni i medici avevano tentato di salvarla, ma le gravi lesioni cerebrali riportate nel colpo alla testa non le hanno lasciato scampo.
Oggi la notizia del decesso ha scosso la comunità di Somma Vesuviana, dove la donna era conosciuta come persona gentile e riservata.
Indagini e prossimi passi
La Procura di Nola ha informato il giudice per le indagini preliminari dell’avvenuto decesso, e l’ipotesi di reato a carico del marito sarà riqualificata in omicidio.
L’uomo resta detenuto in carcere, mentre proseguono gli accertamenti dei carabinieri di Castello di Cisterna.
Un nuovo caso di violenza domestica che riaccende il dibattito sulla prevenzione dei femminicidi, fenomeno purtroppo in crescita in Italia.