Arzignano, il drammatico ritrovamento dopo sei giorni di ricerche intense
Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Stefano Pegoraro, il 33enne di Arzignano (Vicenza) di cui si erano perse le tracce dal 26 maggio 2025. Dopo sei giorni di ricerche serrate, condotte da decine di uomini a terra e dall’alto, il suo corpo è stato rinvenuto questa mattina in fondo a un canalone sul versante vicentino del Sengio Alto, in località Le Due Sorelle.
Il tragico epilogo è avvenuto dopo che alcuni passanti avevano notato degli effetti personali abbandonati sotto una parete rocciosa, facendo scattare subito una nuova fase di ispezione mirata.
Il corpo scoperto tra i canaloni sotto il Campogrosso
Pegoraro era scomparso da lunedì 26 maggio, quando aveva lasciato la sua auto parcheggiata al Rifugio Campogrosso, a Recoaro. Da quel momento nessuno aveva più avuto sue notizie. Le operazioni di ricerca erano iniziate ufficialmente due giorni dopo, mercoledì 28 maggio, quando i familiari avevano lanciato l’allarme.
Nella giornata di oggi, sabato 2 giugno, la svolta decisiva: dopo il rinvenimento di alcuni oggetti riconducibili a Stefano, il Soccorso Alpino di Recoaro – Valdagno, coadiuvato dalle altre stazioni della Delegazione Prealpi Venete, dai Vigili del fuoco con i droni e dal soccorso alpino della Guardia di Finanza, si è portato sul posto.
Una perlustrazione accurata della zona ha condotto all’individuazione del corpo in fondo a un canale, in una zona impervia. Le operazioni di recupero sono tuttora in corso, affidate all’elisoccorso di Verona.
La task force in campo: oltre 40 soccorritori mobilitati
Le ricerche di Stefano Pegoraro avevano coinvolto una task force di oltre quaranta soccorritori: operatori del CNSAS, carabinieri, vigili del fuoco, unità cinofile, protezione civile, elicotteri per ricognizione a bassa quota e droni per la perlustrazione delle zone più difficili da raggiungere a piedi.
L’area battuta si estendeva tra il Rifugio Campogrosso, le pendici del Sengio Alto, e la valle dell’Agno, fino a zone più a sud come Cornedo e Brogliano.
Le condizioni meteorologiche non sempre favorevoli e la complessità morfologica del terreno hanno reso le operazioni lunghe e faticose, ma portate avanti con dedizione giorno e notte.
Una caduta accidentale o gesto volontario?
Al momento non ci sono ancora conferme ufficiali sulla dinamica della morte. Le autorità stanno raccogliendo elementi utili a capire se si sia trattato di un incidente durante un’escursione. Nessuna ipotesi viene esclusa al momento.
Stefano, secondo chi lo conosceva, era un appassionato della montagna, abituato a camminare in solitaria. Non è escluso che possa essersi avventurato in una zona pericolosa perdendo l’equilibrio o rimanendo vittima di un malore.
Le indagini proseguiranno nelle prossime ore sotto la guida dei Carabinieri e del magistrato di turno, una volta completato il recupero della salma.
Comunità sotto shock ad Arzignano
Ad Arzignano, paese natale di Stefano, la notizia si è diffusa rapidamente, lasciando sconvolti parenti, amici e concittadini. Pegoraro era una persona conosciuta e stimata. I social sono stati invasi da messaggi di cordoglio e affetto nei confronti della famiglia, mentre molti ricordano Stefano per la sua gentilezza e passione per la natura.
Il Comune di Arzignano ha espresso il proprio cordoglio ufficiale e ha fatto sapere che seguirà con attenzione gli sviluppi della vicenda, offrendo supporto alla famiglia.