Due persone sono rimaste gravemente ferite nel crollo di un albero a VeneziaUna coppia ha salvato una donna dopo la caduta dell'albero a Venezia

Albero caduto nel cuore di Venezia: paura e feriti

Momenti di grande paura a Venezia, oggi 2 giugno 2025, quando un imponente leccio si è abbattuto improvvisamente al suolo a Piazzale Roma, provocando dieci feriti, tra cui una donna in gravi condizioni. È accaduto intorno alle 15.00, in una zona solitamente affollata da pendolari, turisti e cittadini in attesa dei pullman per la terraferma.

La pianta, che si trovava in un’aiuola nei pressi della zona dei “tre ponti”, vicino a un’edicola, si è spezzata alla base, sradicandosi con violenza. Alcune persone sono rimaste travolte dalle fronde, altre ferite dalla caduta improvvisa.


Dieci i feriti: due in condizioni serie

Secondo quanto riferito dal Suem 118 e dal Comune di Venezia, i feriti sarebbero complessivamente dieci: sette con traumi e contusioni, due in condizioni gravi, e una persona con lievi ferite. La più grave sarebbe una donna che si trovava seduta proprio sul muretto sotto l’albero: trasportata d’urgenza all’ospedale all’Angelo di Mestre, al momento è in prognosi riservata.

Gli altri feriti sono stati stabilizzati e smistati negli ospedali di Venezia città, San Giovanni e Paolo, e di Mirano.


Intervento immediato: Vigili del fuoco e soccorritori sul posto

L’intervento dei soccorsi è stato rapido e coordinato. Le squadre dei Vigili del fuoco sono arrivate tempestivamente dalla centrale di Dorsoduro e da Mestre, con tre APL (Autopompe Lagunari), un’autopompa e un’autogru. Sono stati proprio loro a estrarre alcune persone rimaste sotto i rami e a collaborare alla messa in sicurezza dell’area.

Accorsi anche il personale medico del 118, la Polizia locale, i dirigenti del Comune, e i tecnici del servizio manutenzione. L’intera area è stata transennata e posta sotto sequestro, con rilievi in corso da parte della Polizia scientifica.


“Albero all’apparenza sano”: il punto del Comune

Nonostante l’imponenza del leccio – piantato oltre 50 anni fanessuna anomalia era stata riscontrata nei controlli precedenti. A ribadirlo è l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, presente sul luogo del crollo:

“L’albero era monitorato regolarmente e all’apparenza in buono stato. Un evento simile non era prevedibile”.

Secondo le prime ricostruzioni, l’albero si sarebbe spezzato alla base del tronco, causando una voragine attorno alle radici. La caduta improvvisa potrebbe essere collegata a fattori ambientali o a un cedimento interno non visibile esternamente.


Tutti italiani i feriti, tranne una turista inglese

La Polizia municipale, in collaborazione con il Suem, ha confermato che tra i feriti ci sono nove cittadini italiani e una donna di nazionalità inglese, che si trovava in zona probabilmente in attesa di un mezzo pubblico. La sua posizione, al momento del crollo, era laterale, e avrebbe riportato solo contusioni lievi.

Il sindaco Luigi Brugnaro ha diffuso una nota in serata:

“Voglio esprimere la mia vicinanza ai feriti e alle loro famiglie. Ringrazio sentitamente tutti i soccorritori per la prontezza, la competenza e il cuore dimostrati nel gestire una situazione tanto delicata”.


Indagini e misure di sicurezza

Le operazioni di verifica dell’area proseguono anche in serata. L’area del crollo resterà interdetta per almeno 48 ore. La polizia municipale sta raccogliendo le testimonianze dei presenti e mantenendo contatti con gli ospedali per aggiornamenti sulle condizioni cliniche dei feriti.

Il Comune, in accordo con la protezione civile, ha annunciato una campagna straordinaria di controllo su tutti gli alberi ad alto fusto della città.


Tragedia evitata per un soffio

A pochi metri dal punto dell’impatto, decine di persone erano sedute o in transito. Se il crollo fosse avvenuto pochi minuti dopo, con l’arrivo di altre corse di autobus o l’incremento del flusso turistico, il bilancio sarebbe potuto essere ben più drammatico.

Una tragedia sfiorata, che riapre il dibattito sulla gestione del verde urbano in una città fragile come Venezia, dove bellezza e rischio convivono quotidianamente.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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