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Tiramisù vegano mortale, il fidanzato di Anna Bellisario: ‘Aveva anche guardato l’etichetta’

Era sempre molto attenta a quello che mangiava e lo era stato anche la sera del tragico malore dopo aver consumato il tiramisù vegano. Il fidanzato di Anna Bellisario ha ricostruito in due ore di interrogatorio, davanti al pm Luca Gaglio, quanto accaduto la sera del 26 gennaio nel ristorante specializzato in panini vegani di Corso Garibaldi, a Milano e che la ventenne era solito frequentare.

Morta dopo aver mangiato tiramisù vegano, il fidanzato: ‘Si è sentita male dopo la seconda cucchiaiata’

Il partner della vittima ha spiegato che non aveva mai preso quel tiramisù e che prima di mangiarlo ha letto l’etichetta per controllare che non contenesse tracce di latte. “Ha guardato l’etichetta, ma, non convinta, ha chiesto ulteriori rassicurazioni al personale del ristorante sull’assenza di tracce di latte“. Dopo le prime due cucchiaiate ha iniziato a sentirsi male ed ha provato a vomitare quello che aveva appena ingerito.

Poi ha preso immediatamente un antistaminico ed un farmaco per l’asma per arginare la crisi respiratoria ma non c’è stato nulla da fare la situazione è drammaticamente peggiorata con Anna Bellisario che è entrata in coma all’ospedale San Raffaele di Milano ed è deceduta dieci giorni dopo. Nel ristorante vegano la ventenne aveva mangiato anche un sandwich contenente maionese fatta in casa in cui sono state rinvenute tracce di uova, altro alimento al quale la vittima era allergica anche se in maniera minore.

Anna Bellisario ha cercato di vomitare il tiramisù vegano ed ha assunto un antistaminico

Sembra, infatti, che non fosse la prima volta che assumesse alimenti con presenza di uova. Gli accertamenti autoptici e allergologici dovranno comunque fare chiarezza sull’incidenza degli alimenti assunti in relazione alla morte. Saranno ascoltati come testi anche i genitori della ragazza che chiedono che venga fatta chiarezza su cause e responsabili del decesso della figlia.

Al momento sono iscritti al registro degli indagati quattro persone che appartengono all’azienda di Assago che materialmente produce i vasetti di “Tiramisun” che, nel frattempo, è stato ritirato.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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