La monolfiera ha preso fuoco durante il volo, a destra i resti del pallone aerostaticoLa monolfiera ha preso fuoco durante il volo, a destra i resti del pallone aerostatico

Una mongolfiera in fiamme nel cielo limpido di Santa Catarina

Un volo panoramico si è trasformato in tragedia nel sud del Brasile. La mattina di sabato 21 giugno, una mongolfiera con 21 persone a bordo ha preso fuoco in volo ed è precipitata nel comune di Praia Grande, nello stato di Santa Catarina. Il bilancio è drammatico: otto persone hanno perso la vita, mentre tredici sono rimaste ferite, alcune in gravi condizioni.

Le immagini, diffuse rapidamente sui social network, mostrano il pallone in fiamme ancora in quota, mentre il cesto si stacca e precipita al suolo. In un video registrato da residenti della zona, si vedono anche due passeggeri lanciarsi nel vuoto, in un estremo tentativo di salvezza.


Un volo turistico nella “Cappadocia brasiliana” finito in tragedia

La zona dell’incidente è conosciuta come la “Cappadocia brasiliana”, un’area molto frequentata per il turismo in mongolfiera grazie ai suoi panorami spettacolari e alle condizioni atmosferiche generalmente stabili. Sabato mattina, infatti, il cielo era sereno e non risultavano avvisi meteorologici critici.

Secondo quanto riportato dai Vigili del Fuoco dello Stato di Santa Catarina, il pallone apparteneva alla compagnia Sobrevoar, operativa da anni e in possesso delle regolari licenze di volo. Il pilota è tra i superstiti e al momento è sotto osservazione in ospedale, insieme agli altri 12 feriti.


Le testimonianze: «Abbiamo visto persone cadere in fiamme»

Il racconto dei testimoni oculari è agghiacciante. «Il pallone era a pochi metri da casa di mia nonna. Era completamente avvolto dal fuoco. Abbiamo visto due persone precipitare in fiamme, poi il cesto si è staccato e tutto è venuto giù», ha dichiarato un residente al Jornal Razão.

Le fiamme erano visibili a chilometri di distanza, e sul posto sono giunti sette mezzi dei vigili del fuoco, squadre della SAMU (Servizio Medico di Urgenza) e unità della Protezione Civile.


Il bilancio provvisorio e le indagini

Inizialmente, si era parlato di 22 persone a bordo, ma il numero è stato poi rettificato a 21: 20 passeggeri e un pilota. I 13 sopravvissuti sono stati trasportati in diversi ospedali, tra cui l’ospedale Nossa Senhora de Fátima a Praia Grande, che ha attivato un piano straordinario di emergenza con personale medico aggiuntivo.

Il capo della Polizia di Santa Catarina, Ulisses Gabriel, ha annunciato l’apertura di un’indagine congiunta tra la Polizia Civile e la Polizia Scientifica per accertare le cause dell’incendio in volo. Non si escludono cause tecniche o errori umani, ma tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo.


Il cordoglio delle autorità: «Un giorno di lutto nazionale»

Il governatore di Santa Catarina, Jorginho Mello, ha espresso «profondo cordoglio per le vittime di questa terribile tragedia», annunciando la creazione di una task force per supportare le famiglie coinvolte e garantire trasparenza nelle indagini. Anche il Comune di Praia Grande ha rilasciato una nota ufficiale:

“Siamo sconvolti per l’incidente che ha colpito la nostra comunità in un momento di festa. Tutto il nostro supporto va alle famiglie delle vittime”.


Un’attività amata, ora sotto accusa

I voli in mongolfiera rappresentano una delle attrazioni principali della regione meridionale del Brasile, specialmente nel mese di giugno, durante le festività dedicate ai santi cattolici come San Giovanni. Ma ora, mentre l’intero paese è sotto shock, ci si interroga sulla sicurezza di queste attività e sui protocolli di emergenza adottati in caso di guasti tecnici in volo.

L’episodio getta un’ombra sull’intero settore del turismo aerostatico, che potrebbe subire una brusca frenata nei prossimi mesi.


La tragedia e le domande aperte

Mentre le famiglie piangono le vittime e i sopravvissuti lottano per la vita, l’intero Brasile si ferma a riflettere su una tragedia evitabile. La risposta alle cause del rogo sarà cruciale non solo per fare giustizia, ma per ricostruire la fiducia in una delle forme più poetiche — e ora più temute — di turismo: volare sospesi tra cielo e terra, alla ricerca della meraviglia.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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