Marta GiannelliMarta Giannelli

L’incidente fatale a Trieste

Tragedia a Trieste nella tarda serata di venerdì 12 settembre: Marta Giannelli, 25 anni, giovane ricercatrice dell’Università di Trieste, è stata travolta da una Jeep mentre attraversava via Fabio Severo, vicino a Vicolo del Castagneto. L’impatto, avvenuto poco dopo le 22:30, è stato violentissimo: la giovane è stata sbalzata per circa venti metri. Il fuoristrada, un Jeep T-Roc di colore scuro, è finito contro l’isola salvagente tra le carreggiate, abbattendo le ringhiere.

Secondo una prima ricostruzione, Marta stava attraversando a ridosso delle strisce pedonali quando l’automobilista, un uomo di 58 anni residente a Trieste, l’ha vista solo all’ultimo momento. Ha cercato di frenare, ma invano. L’impatto le ha provocato un grave trauma cranico, e i soccorsi del 118 sono stati inutili: la giovane è morta sul posto.


Il profilo accademico di Marta Giannelli

Marta Giannelli, originaria di Melzo (Milano), aveva studiato Chimica all’Università di Milano, laureandosi a pieni voti nel febbraio 2024. A settembre dello stesso anno aveva vinto un concorso per un assegno di ricerca presso l’Università di Trieste e dal mese successivo era assegnista nel gruppo della professoressa Barbara Milani, del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche.

La professoressa Milani ha ricordato Marta come «una giovane brillante, con grande entusiasmo e desiderio di proseguire il percorso formativo con il dottorato di ricerca. Partecipava attivamente alla vita del gruppo, con idee e iniziativa. Aveva già programmato di proseguire il suo percorso in un Ateneo europeo e stava facendo colloqui in questi giorni. La comunità accademica perde una giovane scienziata di grande talento».


Dinamica e indagini

La Polizia locale di Trieste ha effettuato i rilievi durante la notte. Il conducente, sotto shock, è risultato negativo ai controlli per alcol e droghe. L’uomo è indagato per omicidio stradale.

La strada in quel tratto è molto illuminata e la giovane era vicino alle strisce pedonali. Tuttavia, l’impatto è stato così violento da sbalzarla per oltre dieci metri, impedendo qualsiasi possibilità di salvataggio. La dinamica esatta sarà ora approfondita dalla Procura di Trieste.


Il ricordo della comunità accademica

La perdita di Marta Giannelli ha colpito profondamente l’Università e i colleghi. La professoressa Milani ha ricordato la sua dedizione, la curiosità e la capacità di farsi voler bene da tutti. «Anche se abbiamo potuto condividere solo pochi mesi insieme, Marta aveva davanti un futuro brillante come scienziata e come donna».

Il dipartimento e i colleghi stanno organizzando momenti di ricordo per onorare la memoria della giovane ricercatrice e la sua passione per la scienza.


Una giovane vita spezzata

La tragedia ha scosso anche la comunità locale e la famiglia di Marta, distrutta dalla perdita improvvisa. La giovane rappresentava non solo un talento accademico ma anche una promessa per il futuro e un esempio di dedizione per chiunque la conoscesse.

Il dramma di Trieste ricorda quanto sia fragile la vita e quanto sia importante rispettare le norme stradali per prevenire simili tragedie. La comunità scientifica e i familiari di Marta sperano che la sua memoria rimanga viva attraverso il lavoro che aveva iniziato con tanta passione e impegno.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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