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Uccise a colpi di fucile e date in pasto ai maiali, orrore in Sudafrica: ‘Si erano introdotte in una fattoria’

Due persone sono state uccise e date in pasto ai maiali in Sudafrica

Due persone sono state uccise e date in pasto ai maiali in Sudafrica

Sono finiti in un’aula di tribunale in Sudafrica con l’accusa di aver ucciso due donne e di averle dato in pasto ai maiali nella fattoria in cui lavoravano. Le vittime, Locadia Ndlovu e Maria Makgatho, ad agosto sarebbero entrate abusivamente nella fattoria del 60enne Zachariah Johannes Olivier, nella provincia settentrionale del Limpopo quando sono state uccise a colpi di arma da fuoco.

Due donne sono state uccise in Sudafrica dopo essersi introdotte in una fattoria, ferito il marito di una delle vittime

Il marito, Mabutho, di una delle vittime, Locadia Ndlovu, era con loro al momento della sparatoria ed all’emittente sudafricana Newzroom Afrika ha raccontato di essere stato colpito anche lui nella fattoria. Nonostante la ferita è riuscito ad allontanarsi arrivando in strada strisciando ed a chiedere aiuto. Ha spiegato di essere stato trasportato alla stazione di polizia dove poi fu chiamata un’ambulanza. Contestualmente gli agenti si sono recati alla fattoria ma non ha trovato le due donne.

Dopo alcuni giorni gli investigatori sono tornati nel porcile e dopo uno scrupoloso sopralluogo hanno trovato i corpi di Locadia Ndlovu e Maria Makgatho, sbranate dai maiali e con numerose ferite da arma da fuoco sul corpo. Secondo una prima ricostruzione siano recate lì con l’uomo sopravvissuto per cercare di recuperare prodotti lattiero-caseari potenzialmente scaduti, scaricati lì da un camion. Alla sbarra sono finiti il proprietario della fattoria Zachariah Johannes Olivier, 60 anni, il supervisore Adrian Rudolph de Wet, 19 anni, e il dipendente William Musora, 45 anni.

Alla sbarra il proprietario della fattoria e due dipendenti, indignazione in Sudafrica

Devono rispondere di due capi d’imputazione per omicidio premeditato, un capo d’imputazione per tentato omicidio e possesso di un’arma da fuoco senza licenza. Il caso ha suscitato indignazione in Sudafrica: diversi partiti politici hanno protestato fuori dal tribunale chiedendo che ai tre uomini venga negata la libertà su cauzione e che affrontino la pena più severa possibile. La Commissione sudafricana per i diritti umani ha invitato i cittadini a non farsi giustizia da soli.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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