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Vaccino anti-Covid: perché alcune persone rispondono meglio

Il vaccino anti-Covid si è rivelato uno strumento essenziale per contenere la pandemia e soprattutto per ridurre i sintomi della malattia e quindi salvare le persone anziane o chi già presentava altre patologie. Tuttavia i vaccini anti-Covid risultano più efficaci per alcuni, meno per altri, qual è motivo di tale differenza? Le prime risposte a questa domanda arrivano dai medici dell’ospedale Molinette di Torino. In particolare stando a questo studio, l’efficacia del vaccino deriverebbe anche dal profilo genetico di ciascuno.

Nell’ambito di uno studio più generale che ha coinvolto circa 10mila dipendenti della Città della Salute di Torino, la ricerca nello specifico ha preso in esame circa 500 dipendenti che si erano vaccinati nel 2020. In effetti non tutti i vaccinati contro il Covid rispondono alla stesso modo: vi è chi produce una congrua risposta anticorpale, chi invece sviluppa gli anticorpi in misura minore.

Ma a cosa si devono queste differenze dunque?

Lo studio per valutare l’efficacia della vaccinazione ha tenuto conto del dosaggio degli anticorpi prodotti contro il virus, e delle cellule del sistema immunitario che reagiscono al virus. Al contempo sono stati studiati alcuni geni che regolano la risposta immunitaria, in particolare quelli relativi all’istocompatibilità che entrano in gioco nei trapianti. Da ciò è emerso che alcuni vaccinati che hanno determinate caratteristiche genetiche, quali la variante Hla-A3, presentano una maggiore facilità nel produrre anticorpi dopo la vaccinazione, cosa che non avviene invece ad esempio con la variante Hla-A24. Le caratteristiche Hla modulano anche la risposta delle cellule del sistema immunitario contro il virus, ad esempio chi ha la variante Hla-Drb15 si difende dal virus fino a cinque volte di più.

Così in particolare spiega il professor Antonio Amoroso, coordinatore dello studio: “La ricerca che abbiamo condotto dimostra che tra i fattori che spiegano la diversa risposta al vaccino per il Covid, ve ne sono alcuni legati alle nostre caratteristiche genetiche che da sole possono predire in maniera importante quali soggetti saranno maggiormente protetti dalla vaccinazione. Queste evidenze potranno essere utili per personalizzare meglio la strategia vaccinale“.

Marco Troisi

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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