Rexal Ford con madre e figlia trovate prive di vita a Villa PamphiliFrancis Kaufmann, alias Rexal Ford, con Anastasia Trofimova e la figlia

Charlene Kaufmann: ‘In genere usciva con attrici, ma speravo che potessero essere felici’

“Non era il suo tipo, ma speravo che potessero essere felici”. Sono le parole affidate agli inquirenti statunitensi da Charlene Kaufmann, madre di Francis Kaufmann, il presunto responsabile del duplice omicidio di Villa Pamphilj, dove lo scorso 7 giugno sono stati ritrovati i corpi senza vita di Anastasia Trofimova e della sua bambina di appena 11 mesi, Andromeda. “In genere usciva con modelle e attrici, quella ragazza non era il suo tipo”.

La madre di Francis Kaufmann sentita dall’FBI

La donna è stata sentita dall’FBI il 17 giugno, secondo quanto riportato da Repubblica, nel quadro dell’inchiesta internazionale che coinvolge anche le autorità maltesi e italiane. Una testimonianza che, per la prima volta, fornisce un racconto familiare del presunto assassino: “Mio figlio mi parlava di una ragazza russa, Stella, conosciuta a Malta. Dalla loro relazione era nata una bambina, Andromeda, ma non sono mai stata invitata a un matrimonio. Non so nemmeno se si siano mai sposati.”

Charlene Kaufmann ha dichiarato agli inquirenti di aver continuato a mandare denaro al figlio, che da tempo viveva in Europa e si faceva chiamare con un alias: Rexal Ford. La madre si è detta profondamente scossa per quanto accaduto, affermando di non aver mai incontrato né Anastasia né la nipotina, ma di essere stata al corrente della loro esistenza.

Il fallimento del progetto cinematografico e l’ipotesi della morte per soffocamento

Nel frattempo, l’inchiesta prosegue senza sosta. La procura di Roma ha disposto una nuova consulenza medico-legale sul corpo di Anastasia: sarebbero stati individuati segni di compressione sulla carotide, un indizio che avvalora l’ipotesi di strangolamento. Tuttavia, a differenza della bambina — per cui è stata confermata la morte per soffocamento — nel caso della madre mancano ancora prove definitive.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Francis Kaufmann avrebbe vissuto un’escalation di instabilità emotiva e difficoltà economiche. Fallito il progetto cinematografico “Stelle della notte”, che aveva ricevuto un finanziamento da 800 mila euro tramite il tax credit del Ministero della Cultura, e respinto da altre produzioni italiane, l’uomo avrebbe visto la compagna e la figlia come un peso insostenibile. “Voleva trasferirsi in Grecia per un altro progetto, ma ormai era al limite”, spiegano gli inquirenti.

L’arresto di Kaufmann è avvenuto proprio in Grecia, a Skiathos, dove era giunto in barca dopo aver lasciato Roma. Ai poliziotti greci avrebbe detto: “Italiani tutti mafiosi”, una frase che conferma lo stato confusionale in cui versava.

L’email di Anastasia alla madre

Intanto emergono nuovi dettagli dalla ricostruzione degli ultimi giorni della coppia. Anastasia aveva scritto via e-mail alla madre in Russia il 2 giugno, parlando per la prima volta di tensioni con il compagno, ma auspicando un chiarimento. Cinque giorni dopo il suo corpo è stato ritrovato tra gli oleandri, coperto da un telo di plastica che, con le alte temperature, ha accelerato la decomposizione.

Gli investigatori non hanno dubbi sulla colpevolezza di Kaufmann, ma aspettano gli esiti degli esami istologici per incastrare il tassello mancante nel mosaico del duplice omicidio. La scena del crimine, il legame tra i due corpi, i precedenti per violenza negli Stati Uniti e la fuga con passaporto falso rendono il quadro sempre più inquietante.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *