Il caso che ha sconvolto l’opinione pubblica italiana nelle ultime settimane ha avuto una svolta importante: Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni, è stato arrestato in Grecia con l’accusa di omicidio in relazione al drammatico ritrovamento dei corpi di una donna e della sua bambina nei giardini di Villa Pamphili, a Roma.
Le prime indagini e l’identificazione del sospettato
Secondo quanto reso noto dagli inquirenti della Procura di Roma, madre e figlia così come Ford si trovavano in Italia da aprile. Presenza ricostruita grazie a un meticoloso lavoro investigativo che ha incrociato i dati raccolti dalle telecamere di sorveglianza, segnalazioni dei cittadini e analisi approfondite dei tracciamenti telefonici.
Il capo della Squadra Mobile di Roma, Roberto Pititto, ha spiegato che la polizia era riuscita a individuarlo grazie a testimonianze e alle immagini che lo ritraevano mentre teneva in braccio la bambina in modo scomposto pochi giorni prima del ritrovamento dei corpi. Il fermo è stato possibile grazie alla cooperazione internazionale tra l’Interpol, la procura di Roma, la polizia greca, l’FBI e la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, che ha fornito elementi utili all’individuazione
La fuga e il fermo a Skiathos
Dopo i primi riscontri, Ford aveva lasciato l’Italia partendo dall’aeroporto di Fiumicino l’11 giugno, dirigendosi verso la Grecia. Si era rifugiato sull’isola di Skiathos, cercando di confondersi tra i turisti. Tuttavia, è stato proprio il suo telefono cellulare a tradirlo: l’analisi delle celle telefoniche ha permesso di localizzarlo e di far intervenire tempestivamente le autorità greche.
La polizia greca lo ha arrestato venerdì mattina, poche ore dopo che la sua identificazione era diventata pubblica. Le autorità italiane hanno prontamente richiesto un mandato di arresto europeo e stanno ora lavorando per il suo trasferimento in Italia.
Le accuse nei confronti di Rexal Ford
Le accuse a carico di Rexal Ford sono gravissime: omicidio per la morte della bambina, di età compresa tra i sei e i dodici mesi, e soppressione di cadavere per quanto riguarda la madre, ancora non identificata ufficialmente. Il procuratore aggiunto di Roma, Giuseppe Cascini, ha confermato che le indagini si sono rivelate estremamente complesse e delicate, ma grazie all’impegno congiunto della polizia italiana, dello SCO e della Procura, è stato possibile ottenere rapidamente il fermo.
Al momento restano ancora oscuri alcuni dettagli fondamentali: come e quando madre e figlia siano entrati in Italia, e le esatte circostanze del loro decesso.
La testimonianza di un cittadino a “Chi l’ha visto?”
Un importante tassello nell’inchiesta è arrivato durante la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. Un telespettatore ha riferito in diretta di aver assistito a una scena inquietante: un uomo, visibilmente alterato, strattonava una giovane donna che teneva in braccio una bambina. La descrizione combacia con quella fornita dalla Questura, secondo cui la donna era alta circa 164 cm e aveva i capelli chiari. “Lei ben curata, lui un tipo schivo. Sembravano turisti. La bambina spesso era scalza”. Queste informazioni sono state immediatamente trasmesse agli inquirenti.
Il programma ha ricevuto anche altre segnalazioni rilevanti, come il riconoscimento di alcuni tatuaggi della donna, che hanno aiutato gli investigatori a restringere il cerchio sulla sua nazionalità, sebbene l’identità della vittima resti ancora da confermare.
Le dichiarazioni della Procura di Roma
Durante la conferenza stampa indetta dalla Procura di Roma, il procuratore capo Francesco Lo Voi ha dichiarato che si tratta di “un’indagine estremamente difficile che ha condotto in pochissimo tempo al fermo dell’indagato”. Lo Voi ha inoltre precisato che le indagini continueranno per chiarire tutti gli aspetti ancora oscuri del caso.
Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha sottolineato: “Le prime tracce della famiglia in Italia risalgono ad aprile, ma non sappiamo esattamente quando e come siano entrati nel nostro Paese.”
Un’indagine internazionale
L’arresto di Ford è stato possibile grazie alla stretta collaborazione internazionale tra le forze dell’ordine italiane e greche. Nonostante il tentativo dell’uomo di nascondersi tra i turisti, il lavoro congiunto delle autorità ha permesso di localizzarlo e arrestarlo in tempi rapidi.
Al termine dell’iter giudiziario in Grecia, Ford potrebbe essere estradato in Italia per rispondere delle gravi accuse che pendono su di lui.
La situazione attuale e le prossime mosse
Per il momento, l’uomo resta detenuto in Grecia in attesa che venga completata la procedura di estradizione. In Italia, proseguono le indagini per risalire alla completa identità della donna e per stabilire con certezza la dinamica e le motivazioni dietro il duplice omicidio.
Il caso di Villa Pamphili rimane al centro dell’attenzione pubblica per la sua drammaticità e per i molti aspetti ancora da chiarire. Le autorità italiane continuano a lavorare senza sosta per rendere giustizia alle vittime e per ottenere piena verità su quanto accaduto.