Il pacco recapitato all’amica Carolin Reiber: l’ultimo gesto delle gemelle
Carolin Reiber, storica conduttrice tedesca e amica intima delle gemelle Kessler, ha raccontato al Merkur di Monaco il suo ultimo contatto con Alice ed Ellen. Sabato aveva trovato nella cassetta della posta un pacchetto con una sola indicazione: “Aprire il 18 novembre”. Lunedì, appresa la notizia della loro morte, lo ha aperto. Dentro c’erano un biglietto e un dono d’addio “profondamente personale”, di cui Reiber ha scelto di non rivelare i dettagli.
La conduttrice conosceva le due artiste da decenni. Ha ricordato première condivise, una cena a Fulda con Chris de Burgh per il musical Robin Hood, un recente viaggio a Bad Wörishofen per il Festival delle Nazioni. «Alice era sempre la più forte», ha detto, rievocando un episodio di due anni fa, quando la gemella le chiese di accompagnarla in clinica dopo una caduta. «La gratitudine è la memoria del cuore».
Quando sono state viste in pubblico l’ultima volta?
L’ultima apparizione pubblica risale al 24 ottobre, alla première del Circo Roncalli a Monaco. Erano presenti anche con Reiber. «Sono andate via subito dopo lo spettacolo, cosa inusuale», ha raccontato il direttore Bernhard Paul, colpito dal loro atteggiamento. Aveva inviato a casa due mazzi di rose, uno rosa chiaro e uno rosa scuro. Le Kessler risposero con un biglietto scritto a mano.
Paul, loro amico da quarant’anni, ha definito la notizia «profondamente triste», ma ha riconosciuto la coerenza del gesto finale: «Erano sempre state un’unica cosa. Era difficile immaginare che una potesse restare senza l’altra».
Le condizioni di salute: quale era la situazione negli ultimi mesi?
Secondo i media tedeschi, le gemelle avevano affrontato problemi fisici negli ultimi anni. Ellen aveva subito diversi interventi chirurgici; entrambe convivevano con dolori persistenti, nonostante l’esercizio fisico costante.
Il Münchner Merkur rivela che più di sei mesi fa Alice ed Ellen si erano rivolte alla Deutsche Gesellschaft für Humanes Sterben (DGHS), la principale associazione tedesca per il suicidio assistito. La portavoce, Wega Wetzel, ha confermato che «si erano rivolte a noi anni fa, perché volevano morire insieme».
Come funziona il percorso per il suicidio assistito in Germania?
La DGHS ha ricostruito il processo seguito dalle due artiste:
- un primo colloquio con un legale, incaricato di verificare che la decisione fosse libera, consapevole e non influenzata da pressioni esterne o disturbi psichiatrici;
- l’intervento di un medico, che ha certificato la capacità decisionale e la maturazione della scelta;
- un monitoraggio nei mesi successivi, per assicurare che non ci fossero ripensamenti.
Un percorso lento, regolato e verificato, che le gemelle avevano intrapreso insieme.
Un addio pianificato nei dettagli: lettere, date e un gesto simbolico
Il giorno della morte, l’“AZ” ha ricevuto una lettera firmata da Alice che annullava l’abbonamento al giornale. La data di disdetta, inizialmente impostata al computer al 30 novembre, era stata corretta a mano al 17 novembre, lo stesso giorno del suicidio assistito. Le gemelle avevano lasciato lettere e doni alle persone care con la raccomandazione di aprirli dopo la data che ha segnato il loro ultimo giorno di vita terrena.
Gli impresari funebri sono arrivati con due barelle identiche, entrambe con la scritta “Kessler”. «Hanno vissuto tutto insieme. E ora se ne sono andate allo stesso modo», hanno raccontato le fonti. Prima dell’iniezione mortale pare che abbiano fatto una sorta di prova con una sostanza non letale per comprendere se potessero avere ripensamenti. Hanno lasciato l’abitazione in ordine e il giardino perfettamente curato.
L’infanzia difficile che le rese indivisibili
Alice ed Ellen, nate a Nerchau nel 1936, conobbero presto la sofferenza: due fratelli morti di malattia, un padre violento e alcolista. «La paura e la sensazione di non poterci aggrappare a nessuno ci hanno unite per sempre», avevano raccontato due anni fa a Die Zeit.
Un legame radicale, mantenuto per tutta la vita. E anche oltre.

