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Fabrizio Corona racconta di essersi morso il braccio a Non è l’Arena lascia senza fiato Giletti: ‘Quello strano sapore mi piaceva’ (VIDEO)

Fabrizio Corona è tornato ospite a Non è l’Arena, condotto da Massimo Giletti, nel corso della puntata del 7 ottobre della trasmissione di La 7. L’ex re dei paparazzi si è soffermato sul periodo in cui è stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale Niguarda di Milano prima del trasferimento al carcere di Monza. L’ex marito di Nina Moric, scarcerato il 15 aprile, ha raccontato alcuni particolari da brividi che hanno lasciato senza parole il conduttore.

Fabrizio Corona a Non è l’Arena racconta un dettaglio choc della sua esperienza nel reparto psichiatrico del Niguarda

“Chiedo di poter poter fumare in bagno, mi danno l’accendino. Sono controllato da tre uomini della scorta. Mi siedo sul water a torso nudo, con i pantaloni tirati su. Vedo sul mio braccio destro la ferita del giorno prima: due punti di sutura che mi sono fatto pugnalandomi con una penna bic” – ha spiegato Fabrizio Corona prima di aggiungere che qualcosa l’ha portato a compiere un gesto simile ad un atto di cannibalismo dopo aver scavato la ferita con dei legnetti trovati nel bagno dell’ospedale.

‘Gli infermieri mi hanno trovato sporco di sangue’

Mi avvicino con la bocca alla ferita, spingendo sempre di più afferro i punti con i denti, li tiro, si rompono, schizza il sangue ovunque. Sulla bocca, sugli occhi, sul petto. Sento uno strano sapore, mi piace” – ha aggiunto il siciliano sottolineando che era convinto che nella ferita c’erano pezzi di vetro dell’ambulanza. A questo punto sono intervenuti gli infermieri che l’hanno ritrovato sporco di sangue. “C’è chi urla, chi piange, chi mi abbraccia. Io guardo il vuoto: sono uno psicopatico in un ospedale psichiatrico”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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