Emilio FedeEmilio Fede

Le ultime ore di Emilio Fede

Martedì sera, all’età di 94 anni, è morto Emilio Fede, giornalista e volto storico della televisione italiana. Da tempo ricoverato nella Residenza San Felice di Segrate, le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. Accanto a lui fino all’ultimo le figlie Simona e Sveva.

Le parole della figlia Sveva

È proprio Sveva ad aver raccontato all’ANSA il coraggio del padre: «Ha vissuto le ultime ore come tutta la sua vita, con forza, combattendo fino all’ultimo momento». La figlia ha spiegato che Fede sembrava non volesse arrendersi, sorprendendo persino i medici per la sua tempra. Alla fine, però, si è spento sereno, con la consapevolezza di poter raggiungere l’amata moglie, Diana De Feo, morta nel 2021.

L’affetto dei colleghi, il ricordo di Bruno Vespa

Sveva ha raccontato di aver passato la notte successiva a rispondere a centinaia di messaggi di affetto, arrivati da amici, colleghi e volti noti del giornalismo italiano. «Nonostante il dolore è stata una notte bellissima – ha detto – perché mi sono arrivati tanti ricordi e testimonianze sincere». Tra queste quella di Bruno Vespa. “Emilio è stato un grande giornalista ed un grande conduttore. Io ho ricordi meravigliosi e sono molto legato alla prima parte della sua carriera, quella meno nota oggi”.

Il grande pubblico ha in mente Emilio Fede alla guida del Tg4, il suo rapporto con Silvio Berlusconi, le vicende giudiziarie, ma Vespa preferisce ricordare il giornalista che, arrivato in Rai poco più che ventenne, divenne ben presto uno dei volti più noti della tv. “Era molto più grande di me, faceva parte della primissima generazione dei giornalisti Rai, insieme a Sergio Zavoli. Una generazione da cui tutti noi abbiamo imparato qualcosa” – ha aggiunto.

“Le sue trasferte africane diventarono in qualche modo mitiche, se ne parlava in redazione. “Siamo stati per parecchi anni dirimpettai di scrivania ed ho ricordi della parte meno nota della sua carriera. Non sapeva solo stare in video. Realizzò grandi fantastici inchieste, a partire da quella sull’uso di un farmaco per gonfiare la carne, la famosa bistecca agli estrogeni”.

Un uomo di fede e di coraggio

Secondo la figlia, Emilio Fede non è mai venuto meno alla sua indole combattiva, anche nei momenti più difficili dopo la fine del rapporto con Mediaset e le inchieste giudiziarie. «Ci ha insegnato a non mollare mai, a camminare a testa alta», ha sottolineato Sveva, definendolo «un uomo di fede» capace di fare ordine nella propria vita prima della fine.

Il cordoglio di Mediaset

Tra i numerosi messaggi di cordoglio non è mancato quello di Mediaset, l’azienda che lo ha reso uno dei volti più noti della televisione. «Siamo grati per ciò che ha rappresentato», ha ricordato Pier Silvio Berlusconi in un necrologio. Un legame, quello con l’azienda, che Emilio Fede portava nel cuore nonostante l’addio burrascoso nel 2012.

I funerali a Milano 2

Le esequie di Emilio Fede si terranno giovedì 4 settembre nella chiesa di Dio Padre a Milano 2, il quartiere che ha ospitato la sede storica di Mediaset e che rappresenta un luogo simbolico della sua carriera. Dopo i funerali, le sue ceneri saranno deposte a Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, nella cappella della famiglia De Feo, accanto all’amata Diana.

Un’eredità morale

Il ricordo di Emilio Fede non si ferma ai telegiornali o alle polemiche. Per le figlie, la vera eredità lasciata dal padre è la capacità di non abbattersi mai, di lottare contro le difficoltà e di camminare sempre «a testa alta». Un insegnamento che oggi diventa un lascito prezioso per chi lo ha conosciuto e amato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *