Aveva sognato di salire sul trono del popolare programma Uomini e Donne, ma si è ritrovato vittima di una truffa ben orchestrata. Due donne, una di 66 anni originaria di Terni e una 71enne toscana, sono attualmente a processo davanti al Tribunale di Perugia per aver estorto a un giovane la somma complessiva di 5.100 euro, in cambio della falsa promessa di una partecipazione televisiva.
Una truffa ben congegnata: tre viaggi inutili a Roma e 5.000 euro in contanti
Il giovane, la cui identità non è stata resa nota, sarebbe stato contattato ripetutamente dalle due imputate, che si spacciavano per autrici del programma condotto da Maria De Filippi. Le telefonate, inizialmente amichevoli, si sono presto trasformate in una vera e propria operazione di raggiro, culminata con tre viaggi a Roma negli studi Mediaset per sostenere presunti provini.
Durante questi incontri, la vittima avrebbe versato due tranche in contanti: prima 2.000 euro, poi altri 3.000. Le donne giustificavano il pagamento come “quota di partecipazione per accedere al format”.
Regali per De Filippi e beneficenza fasulla: altri 100 euro scomparsi
Non contenti, i truffatori avrebbero richiesto ulteriori 100 euro per “regali speciali”: 50 per un presunto regalo di compleanno a Maria De Filippi e altri 50 per una donazione a un’associazione dedicata ai gatti randagi, falsamente intitolata a Maurizio Costanzo. Entrambe le personalità pubbliche sono, ovviamente, del tutto estranee alla vicenda.
Il racconto in aula: accuse e scenari processuali
Durante l’udienza predibattimentale, il pubblico ministero Gemma Miliani ha contestato alle due imputate una condotta fraudolenta ben organizzata, portata avanti “con artifizi e raggiri”, allo scopo di ottenere un ingiusto profitto.
Le donne, con la complicità di un uomo ancora non identificato che si faceva chiamare “Claudio Leotta”, hanno creato un’intera messinscena, fornendo date, orari, contatti e giustificazioni credibili per giustificare la mancata effettiva selezione del giovane a Uomini e Donne.
Una vicenda grottesca che getta luce su un fenomeno sommerso
Il caso sta facendo emergere un problema sommerso: l’illusione del successo facile nel mondo della televisione, sfruttata da soggetti senza scrupoli. La notorietà a portata di mano, l’apparenza professionale e la promessa di un futuro “da star” hanno convinto la vittima a non approfondire e a fidarsi.
Ora sarà il giudice a stabilire le responsabilità. Il giovane, secondo quanto trapelato, potrebbe raccontare la sua storia anche in televisione, per mettere in guardia altri aspiranti concorrenti dal cadere in simili raggiri.