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L’Argentina piange José Luis Brown, uno degli eroi di Messico ’86. Il difensore dell’Albiceleste andò a bersaglio nella finale di Coppa del Mondo del 1986 realizzando il gol del vantaggio nel vittorioso 3 a 2 contro la Germania. Classe ’56, Brown recitò un ruolo importante in quell’Argentina trascinata da un immenso Diego Armando Maradona. In carriera Brown ha collezionato 461 presenze militando otto stagioni nella squadra argentina Estudiantes LP. Dopo una breve parentesi in Colombia, all’Atlético Nacional, è rientrato in Argentina per per indossare le maglie del Boca Juniors e del Deportivo Español. Dopo la vittoria del mondiale l’esperienza in Ligue 1 con il Brest e poi in Liga con il Real Murcia prima del ritorno in Patria per chiudere la carriera con il Racing Club.

Con la maglia della nazionale argentina ha disputato 36 partite con il solo pesantissimo gol con la Germania nel suo personale score. ” Terrò quell’abbraccio Tata per tutta la vita che ci mancherai cavallo, ti amo ” – ha dichiarato Pumpido, portiere dell’Albiceleste in Messico. Appese le scarpette al chiodo ha intrapreso la carriera di allenatore con diverse esperienza da vice con Carlos Bilardo e Oscar Ruggeri (Boca Junior e San Lorenzo). Nel 2008 era vice allenatore della nazionale olimpica che vinse la medaglia d’oro trascinata da Lionel Messi. A gennaio il Tata Brown era stato ricoverato all’Istituto medico di riabilitazione e le sue condizioni avevano destato subito preoccupazione. All’ex difensore era stata diagnosticato una grave forma degenerativa del morbo di Alzheimer. Le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate negli ultimi giorni fino alla triste notizie del decesso certificato il 12 agosto 2019.

Brown esulta dopo il trionfo in Coppa del Mondo contro la Germania
Brown solleva la Coppa del Mondo sotto lo sguardo di Maradona

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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