‘Una finale che vale tanto’: la lettura di Bertolucci
“Jannik Sinner avrebbe messo non una, ma cinquanta firme prima dell’inizio del torneo per arrivare in finale agli Internazionali di Roma. E oltretutto, il primo set l’ha giocato molto alla pari con la miglior versione di Alcaraz”. È il giudizio diretto e concreto di Paolo Bertolucci, ex tennista e oggi voce tecnica apprezzata, intervenuto all’Adnkronos il giorno dopo la finale persa da Sinner contro Carlos Alcaraz.
Nonostante il ko, il commento è tutt’altro che negativo: “Di solito Alcaraz è molto più falloso, un po’ guascone in campo. Invece questa volta è stato concreto, ha fatto tutto bene. Quando gioca così, a quel livello, sono cavoli amari per chiunque”.
Un Sinner lucido: “È una buona lezione per Parigi”
Anche Jannik, in conferenza stampa, ha offerto una lettura matura della sconfitta: “È una buona lezione per il Roland Garros. L’esperienza è stata comunque fantastica, giocare qui a Roma è incredibile. È stata una grande settimana: nei match mi sono sentito bene e andava sempre meglio”.
Eppure, qualche dettaglio da limare resta: “Nei punti importanti mi sono mancate un po’ di partite. Non è una scusa, ma se sto bene difficilmente sbaglio in quelle situazioni”, ha ammesso il numero 1 del mondo.
Secondo Bertolucci, però, il match era segnato anche in caso di vittoria nel primo set: “Ha perso di misura, ma secondo me avrebbe perso anche in tre set. Non poteva tenere quel ritmo a lungo. Ma è andato bene, molto bene”.
Verso Parigi: il piano è già chiaro
Ora l’obiettivo si sposta su Parigi. E Jannik non si nasconde: “Dovrò alzare ancora il mio livello quando arriverò al Roland Garros, dove ci saranno più pressioni. Ma a me queste condizioni piacciono”.
Bertolucci conferma: “Adesso ha una settimana di tempo per togliere ancora qualche granellino di ruggine da qualche ingranaggio, per curare quella vescica al piede che è una bella rottura di scatole e soprattutto non è costretto ad andare ad Amburgo. Avrebbe solo complicato tutto”.
I margini di crescita
Nonostante il gap con Alcaraz apparso evidente, Sinner resta lucido anche nel confronto tecnico: “Carlos oggi sa fare più cose di me, si muove meglio. Ma ora abbiamo tempo per migliorare, anche in corso di torneo”.
Parole che Bertolucci apprezza e che sembrano tracciare un cammino preciso: consapevolezza, pazienza, ma anche fame. E Roma, per entrambi, è stata solo una tappa.