La finale di Bangkok contro la Turchia di Santarelli regala un altro capitolo di storia al volley italiano
Ventitré anni dopo Berlino 2002, l’Italia femminile di pallavolo torna a scrivere la storia. A Bangkok, davanti a un PalaHuamark gremito, le ragazze di Julio Velasco hanno battuto la Turchia di Daniele Santarelli al termine di una finale epica durata due ore e mezza. Un 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8) che vale oro, il secondo titolo mondiale della storia azzurra, e completa un ciclo irripetibile: oro olimpico a Parigi 2024, due VNL consecutive e adesso il Mondiale.
Le voci delle protagoniste
Alessia Orro, nominata MVP della finale, non trattiene la gioia e si lascia andare: “Ca..o cosa abbiamo fatto. Si può dire? Ormai l’ho detto, non importa”.
“Siamo campionesse del mondo! Non è importante come, ma abbiamo vinto. Eravamo stanche e scariche dopo quello che è successo ieri, ma abbiamo chiuso alla grande questa magnifica estate. Ancora non ci credo, non riesco a materializzare nemmeno come alle Olimpiadi”.
Gaia Giovannini, emozionatissima, ha dedicato la vittoria alla squadra e alla famiglia:
“Ho realizzato il sogno della mia vita. Questa medaglia è per tutte noi, ma anche per chi ci sostiene ogni giorno”.
Il pensiero della capitana Anna Danesi riassume l’impresa:
“Non so quando riusciremo a realizzare tutto questo. Eravamo due punti sotto nel tie break e siamo riuscite a rimettere le cose a posto. Non so quante squadre ci sarebbero riuscite. Non abbiamo giocato la nostra miglior partita ma ce l’abbiamo fatta. È bello sapere che ci sono famiglie che si fermano nei bar per seguirci”.
Cronaca di una finale da brividi
Il match è stato una vera battaglia di nervi e tecnica. L’Italia ha rischiato di farsi sorprendere dall’avvio deciso della Turchia, ma nel momento cruciale Paola Egonu ha ritrovato la sua verve offensiva, trascinando le compagne alla conquista del primo set (25-23).
Il secondo parziale è stato dominato dalle turche, che hanno approfittato di un calo azzurro per chiudere con un netto 13-25. La terza frazione ha segnato la svolta: equilibrio fino al 24-24, poi due battute vincenti di Egonu hanno regalato all’Italia il 26-24 e la possibilità di tornare avanti.
Quando sembrava fatta, la Turchia ha reagito con una Vargas incontenibile (33 punti per lei) e ha pareggiato i conti imponendosi 25-19. Tutto si è deciso al tie break, dove le azzurre hanno tirato fuori il carattere: Orro ha orchestrato con lucidità, Sylla (19 punti) e Antropova (14) hanno alzato il muro e la difesa di De Gennaro ha dato sicurezza. Il 15-8 finale ha sancito l’apoteosi italiana.
I protagonisti e i numeri del trionfo
Sugli scudi Paola Egonu con 22 punti, tornata a essere leader tecnica e simbolo della rinascita azzurra. Determinante anche il contributo di Myriam Sylla, preziosa in attacco e in ricezione, e della stessa Orro, capace di gestire con lucidità i momenti di massima tensione.
Nonostante la serata mostruosa di Melissa Vargas, la Turchia si è dovuta arrendere al gioco corale dell’Italia.
Con questo successo, Velasco diventa il primo allenatore a vincere un mondiale sia con una nazionale maschile che con una femminile, dopo i trionfi con gli uomini nel 1990 e nel 1994.
Un ciclo leggendario
Dal 2 giugno 2024 le azzurre non hanno mai perso: sette vittorie su sette in questo mondiale e una continuità impressionante. In poco più di un anno hanno conquistato oro olimpico, due VNL e un mondiale. Un dominio che conferma l’Italia come la squadra di riferimento della pallavolo femminile internazionale.
L’Italia che fa sognare
Il trionfo di Bangkok non è solo un successo sportivo, ma un fenomeno sociale. Le partite delle azzurre hanno catalizzato milioni di spettatori davanti alla tv e persino nei locali, come ha raccontato Danesi, famiglie intere si sono fermate per tifare.
Per l’Italvolley femminile è il momento più alto di sempre, una vittoria che segna un’epoca e che lascia aperta la porta a nuovi sogni, con gli Europei 2026 nel mirino e la possibilità di consolidare un ciclo che sembra non avere fine.
“Siamo una squadra che non molla mai – ha detto Egonu – e oggi lo abbiamo dimostrato. Abbiamo sofferto, ma abbiamo vinto insieme”.