Anastasio evita il ko con una magistrale punizione dopo il gol di Grandolfo
La Salernitana continua a frenare, e ormai non è più un episodio. Il pari contro il Trapani (1-1) certifica una crisi di risultati che non si arresta: niente vittoria interna da fine ottobre contro la Casertana e un solo successo nell’ultimo mese, quello in trasferta ad Altamura.
L’Arechi non perdona e questa volta i fischi sono sonori, convinti, diretti. La punizione capolavoro di Anastasio, perfetta, chirurgica, all’incrocio, evita la disfatta ma non salva la squadra dalle contestazioni e non cancella una prestazione grigia, fatta di possesso sterile, lentezza nella circolazione e poca, pochissima cattiveria sotto porta.
Non basta l’esordio di Longobardi, errori e recriminazioni: Raffaele vacilla
Il Trapani ha difeso con ordine e colpito alla prima vera occasione: deviazione vincente di Grandolfo all’8’ e partita subito in salita. La reazione granata è stata a tratti frenetica, spesso improduttiva. Le due chance capitali per la Salernitana finiscono sui piedi di Ferrari, entrato però tardi e non fortunato: prima il miracolo di Galeotti, poi una conclusione alta che pesa. In pieno recupero l’episodio che incendia lo stadio: presunto contatto Motoc-Ferrari, FVS richiamato, ma dopo la revisione Di Loreto punisce un fallo di mano iniziale dell’attaccante granata. Niente rigore, solo fischi.
Non basta neanche l’esordio dell’ex Rimini Longobardi: buona gamba, tante iniziative ma poca precisione. La curva apprezza l’impegno ma non accetta più alibi. Cinque punti da recuperare al Catania capolista e un quadro tecnico che si complica: il 13 dicembre a Picerno (ore 14:30) si gioca già una partita verità. La panchina di Raffaele scricchiola come mai prima.
Pagelle Salernitana: Donnarumma incerto, Ferraris non riesce a ritrovarsi, male Achik
Donnarumma 5,5
Sul gol è tradito dalla deviazione, poi alterna interventi sicuri a momenti di esitazione.
Matino 6
Fa il suo, senza lampi. Pratico, rigido, poco incline alla costruzione. Ma quando c’è da tenere botta non si tira indietro.
Golemic 6,5
Il più solido là dietro. Anticipi puliti, letture corrette, chiusure mai banali. Mantiene la partita su binari gestibili quando il Trapani prova a ripartire.
Anastasio 7 (MVP)
Punizione sublime, gesto tecnico da copertina. Dietro non soffre, davanti trova la magia che salva la serata dal baratro. Uomo vero.
Longobardi 6
Esordio volenteroso, impatto non banale. Cross sempre tesi, gamba viva, qualche sbavatura comprensibile. Promette, ma deve incidere.
(25’ st) Achik 5
Due palloni giocabili, male entrambi. Impatto inconsistente.
Tascone 5
Bradicardico. Rallenta, appesantisce, non verticalizza mai. Fase di involuzione evidente.
(37’ st) Quirini sv
Capomaggio 5
Sotto ritmo e poco lucido. Non accorcia, non filtra, non accompagna. Lento, e in mezzo si nota come un neon.
De Boer 6
Chi dà intensità, almeno per un’ora, è lui. Si butta, crea, ci prova. Cala nel finale ma resta tra i più coinvolti.
(37’ st) Knezovic sv
Villa 6
Spinta continua, cross frequenti e sempre pericolosi. La fascia sinistra vive grazie a lui, ma nessuno la sfrutta davvero.
Ferraris 5,5
Una grande sponda, qualche buona lettura. Poco però per un attaccante titolare. Dialoga ma non graffia.
(18’ st) Ferrari 5,5
Si crea due occasioni e le spreca. Il miracolo di Galeotti lo limita, ma nel finale sbaglia troppo. Entrata tardiva, peso leggero.
Inglese 4,5
Serata nera. Non si smarca, non è nel vivo, sbaglia persino il tacco a porta spalancata. L’Arechi lo accompagna all’uscita con un boato di disapprovazione.
(37’ st) Liguori sv
All. Raffaele 5
La squadra non cambia passo, non cambia ritmo, non cambia destino. Cambi tardivi, ritmo spento, identità confusa. La classifica pesa e ora anche lo stadio.
IL VERDETTO
Una Salernitana frenata nelle gambe e nei pensieri, agganciata solo dalla giocata individuale del suo miglior piede mancino e incapace di dominare in casa. Il tempo delle attenuanti è finito: il Picerno diventa spartiacque. O dentro, o fuori.








