Dalla vasca di Imola al tetto del mondo
Il 24 luglio 2025 sarà per sempre la sua data. Quel giorno, Simone Cerasuolo, 21 anni, da Imola, ha portato l’Italia sul gradino più alto del podio ai Mondiali di Singapore, vincendo i 50 metri rana in 26”54. Un oro storico, il primo italiano nella distanza più esplosiva della rana, che proietta Simone in un club ristretto dove prima di lui avevano brillato solo Domenico Fioravanti e Nicolò Martinenghi.
Ma chi è davvero Simone, questo ragazzo che ha commosso tutti con le sue lacrime e le sue parole dopo la gara?
Figlio dell’Emilia: la famiglia, il tifo e il lavoro duro
Nato a Imola il 22 giugno 2003, Cerasuolo è cresciuto in una famiglia normale e solida. La mamma Marinella è una chef, il papà Angelo è maresciallo dei carabinieri. Accanto a lui da sempre anche il fratello Giuseppe. È lui, dice Simone, che lo accompagna nelle passioni più leggere: il calcio (Simone tifa Juventus) e la Formula 1.
Ma è il padre la figura che torna più spesso nei suoi racconti. “Gli uomini forti si vedono nei momenti importanti” gli ripeteva da bambino. Un mantra che Simone si è tatuato nell’anima. Dopo la gara lo ha detto con gli occhi lucidi: “Sono stato forte. Papà, avevi ragione”.
La rana come destino: tra Scozzoli, infortuni e rinascita
Simone si allena a Imola con il tecnico Cesare Casella, nello stesso impianto dove è cresciuto il suo idolo e mentore: Fabio Scozzoli, uno dei grandi della rana italiana. Lì ha imparato tutto: lo stile, la disciplina, il sacrificio.
Non è stato un percorso lineare. Da giovane promessa (già nel giro azzurro a 15 anni), ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che hanno rallentato la sua crescita. “Non ho mai mollato nei momenti difficili”, ha detto in tv con voce rotta dall’emozione. La sua è stata una resilienza silenziosa, lontana dai riflettori.
L’amore e la forza fuori dalla vasca
C’è anche un pensiero per chi ha vissuto ogni bracciata insieme a lui, seppure a bordo vasca. “Dedico questo oro alla mia fidanzata. Mi ha sempre supportato, anche nei momenti più duri”. Non si sa molto della sua vita sentimentale – Simone non ama esporsi sui social – ma le sue parole raccontano di un ragazzo sensibile, legato agli affetti veri.
Un oro che vale più del tempo
Il crono, 26”54, è pazzesco. Ma l’oro di Simone Cerasuolo ai mondiali di Singapore vale molto di più del tempo registrato. Ha battuto il favorito cinese Qin Haiyang (solo bronzo) e il russo Kirill Prigoda (argento). È la dimostrazione che il talento, da solo, non basta: servono cuore, famiglia, tenacia e la capacità di crederci quando nessuno lo fa.