L'avvocato di Stasi, Antonio De RensisL'avvocato di Stasi, Antonio De Rensis

Una nuova testimonianza potrebbe rimettere in discussione la ricostruzione della mattina in cui venne uccisa Chiara Poggi, la giovane assassinata nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007. A rilanciare l’attenzione sul caso è Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima e condannato in via definitiva nel 2015.

L’avvocato di Stasi: ‘Quella dichiarazione potrebbe riscrivere la storia dello scontrino’

Intervenuto in diretta a Ore 14, su Rai 2, De Rensis ha dichiarato: “Immagino che questa testimonianza già acquisita potrebbe riscrivere la storia dello scontrino della mattina del delitto. Credo che i carabinieri abbiano molto più materiale di quanto si immagini pubblicamente”.

Il riferimento è alla dichiarazione rilasciata da una nuova persona informata sui fatti, la cui identità non è ancora stata resa nota. Questa figura sarebbe emersa nel corso della convocazione in caserma di Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, avvenuta lunedì scorso, poco prima che la donna accusasse un malore.

De Rensis non ha nascosto che le nuove dichiarazioni, se confermate, potrebbero modificare il racconto temporale di quanto accaduto quella mattina: “Vedremo se quello che ci è stato raccontato è vero. Noi non abbiamo interesse a scagionare Stasi per partito preso, ma forse qualcuno che finora è rimasto fuori potrebbe entrare nello scenario”.

Il legale di Andrea Sempio

Dall’altra parte, Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio – più volte indicato come figura da chiarire nel caso – ha preferito mantenere il riserbo: “Non so cosa sia stato chiesto alla signora Ferrari e non voglio saperlo. La nostra linea difensiva ora è quella di resistere a qualsiasi richiesta”.

La vicenda giudiziaria di Alberto Stasi, condannato per omicidio e attualmente detenuto, è una delle più controverse della cronaca nera italiana. La riapertura di elementi investigativi, dopo tanti anni, potrebbe segnare un nuovo capitolo. Gli avvocati attendono di conoscere il contenuto integrale delle nuove dichiarazioni per valutare eventuali azioni legali.

Intanto, cresce l’interesse attorno a un dettaglio che potrebbe sembrare marginale ma che, secondo la difesa, non è mai stato chiarito del tutto: lo scontrino di quella mattina, che potrebbe dimostrare o smentire la presenza di una persona nel luogo e nel momento in cui Chiara fu uccisa.

L’impressione, almeno per ora, è che il caso di Garlasco sia tutt’altro che chiuso.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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