Le motivazioni della custodia cautelare:
Il Tribunale del Riesame di Bologna ha depositato le motivazioni della decisione che, per la seconda volta, conferma la custodia cautelare in carcere per Louis Dassilva, il 35enne senegalese accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa a Rimini nell’ottobre 2023.
Secondo i giudici, Dassilva sarebbe perfettamente in grado di simulare, depistare e colpire con freddezza, sfruttando la conoscenza dettagliata del condominio in cui viveva la vittima, per poi nascondersi rapidamente dopo il delitto.
I dettagli dell’accusa: assenza di alibi, silenzi telefonici e uso esperto del coltello
Tra gli elementi considerati chiave dai magistrati, emerge l’assenza di attività telefonica tra le 21:44 e le 22:18, lasso di tempo in cui sarebbe avvenuto l’omicidio. Inoltre, a carico dell’indagato c’è l’accusa di possesso di competenze nell’uso del coltello, nonché l’assenza di un alibi credibile.
A differenza di Manuela Bianchi, ex amante di Dassilva e nuora della vittima, che risulta coperta da una testimonianza, l’uomo non ha fornito spiegazioni convincenti sui suoi movimenti durante l’orario del delitto.
Pierina Paganelli vista come un ostacolo: il presunto movente
Il movente individuato dai giudici è duplice. Pierina Paganelli rappresentava per Dassilva un “doppio pericolo”: era ostile sia alla relazione ufficiale con la moglie Valeria Bartolucci, sia a quella extraconiugale con Manuela Bianchi. Un ostacolo personale, familiare e potenzialmente legale.
Questa ostilità – secondo l’ordinanza di 82 pagine – sarebbe alla base del gesto estremo, considerato da magistrati e investigatori come un atto lucido, mirato e premeditato.
I sospetti di depistaggio e i dettagli che aggravano la posizione dell’indagato
Gli inquirenti ritengono rilevanti anche i presunti tentativi di sviare le indagini:
- Abiti consegnati in ritardo e già lavati
- Messaggi cancellati dal cellulare
- Una zoppia ritenuta simulata, forse usata per confondere i testimoni o gli inquirenti
Il reato contestato in forma provvisoria è omicidio aggravato, punibile con l’ergastolo. A oggi, non è emerso alcun elemento che possa escludere esigenze cautelari come il rischio di fuga, inquinamento delle prove o reiterazione del reato.
Nuova udienza domani: i legali puntano sulle parole della Bianchi
Nelle prossime ore si terrà una nuova udienza davanti al Riesame. I legali di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, chiederanno nuovamente la scarcerazione, puntando sulle dichiarazioni rese da Manuela Bianchi in incidente probatorio.
Tuttavia, gli stessi giudici sottolineano come la testimonianza della Bianchi, invece di alleggerire la posizione di Dassilva, abbia finito per aggravarla, rendendo la sua permanenza in carcere ancora più motivata agli occhi del Tribunale.