La polizia scientifica impegnata nelle operazioni di recupero dei corpi a Villa PamphiliLa polizia scientifica impegnata nelle operazioni di recupero dei corpi a Villa Pamphili

Rinvenuta prima la bimba di 6 mesi e poi la donna: duplice delitto o una madre disperata?

C’è qualcosa di profondamente disturbante in ciò che è accaduto nel pomeriggio di sabato 7 giugno a Villa Pamphili, uno dei polmoni verdi più amati e frequentati di Roma. Un parco che per migliaia di romani è sinonimo di jogging, picnic, relax tra i pini e le siepi storiche. Ma che alle ore 16:00 è diventato teatro di una delle vicende più inquietanti degli ultimi anni.

A pochi passi dal sentiero che costeggia il bistrot del parco, tra le foglie e i rami aggrovigliati di una siepe, è stato scoperto il corpo senza vita di una neonata. Una bambina di carnagione chiara, con capelli altrettanto chiari. L’età stimata è tra i cinque e i sei mesi. A dare l’allarme è stato un gruppo di passanti, inizialmente convinti che si trattasse di un bambolotto abbandonato. La realtà, però, si è rivelata ben più tragica.

Il secondo corpo, il sacco nero e i primi sospetti

Se la scoperta della neonata aveva già scosso gli agenti della Scientifica e gli operatori del 118 — che nulla hanno potuto fare se non constatare il decesso — è stato il ritrovamento di un secondo corpo, circa 200 metri più in là, a cambiare la scala della tragedia. Un sacco nero, di quelli comunemente usati per la spazzatura, celava i resti di una donna.  il cadavere sarebbe in avanzato stato di decomposizione. Dal sacco nero in cui è avvolto il corpo della donna, le cui generalità sono ancora ignote, spuntava un braccio.

Chi era? Cosa l’ha uccisa? E soprattutto: che legame c’era tra lei e la bambina?

Gli inquirenti, coordinati dal magistrato di turno della Procura di Roma, mantengono per ora il massimo riserbo. Le ipotesi restano aperte. Duplice omicidio? Un gesto disperato di una madre che ha prima ucciso la figlia per poi togliersi la vita? Oppure un crimine orchestrato da terzi?

Le indagini della Squadra Mobile e della Scientifica sono in pieno corso. Nella serata, agenti e vigili del fuoco hanno setacciato l’area metro per metro, alla ricerca di elementi utili. Secondo il sostituto procuratore Antonio Verdi, presente per le indagini, si tratta di “una storia allucinante”, anche se ancora la vicenda è tutta da capire.

Le prime testimonianze: ‘Pensavo fosse un giocattolo’

“Sembrava un bambolotto” – ha dichiarato in stato di shock una delle prime testimoni, una donna che ha notato qualcosa tra i cespugli e ha subito contattato le forze dell’ordine. “Non avrei mai pensato che fosse un essere umano”. Un altro passante, in preda al panico, ha avuto un malore ed è stato soccorso direttamente sul posto.

Le immagini delle prime fasi dell’intervento restituiscono una scena surreale: ambulanze, nastri della polizia che recintano la zona, le chiome degli alberi che ondeggiano placide sopra a una realtà agghiacciante. Il contrasto tra la quiete naturale del parco e l’orrore del ritrovamento non potrebbe essere più stridente.

I dettagli sul corpo della neonata

Secondo quanto trapelato da fonti investigative, il corpo della bambina mostrava segni di trauma, in particolare al braccio e alla mano destra. Ferite che potrebbero far pensare a una violenza fisica. Tuttavia, sarà solo l’autopsia, prevista nelle prossime ore presso l’Istituto di Medicina Legale della Sapienza, a fornire elementi concreti per determinare le cause del decesso.

Il corpicino era posizionato dietro a una siepe vicina al sentiero, in una zona di passaggio costante. I dipendenti del bistrot adiacente sono stati ascoltati dalla polizia per capire se abbiano notato movimenti sospetti nei giorni precedenti.

Una donna nel sacco: le possibili connessioni

Il secondo cadavere, quello di una donna avvolta in un sacco nero, era situato in una zona leggermente più boscosa, a circa 200-300 metri di distanza dalla neonata. L’area è poco battuta, seppur non completamente isolata. Il corpo era chiuso ermeticamente, e al momento non ci sono dettagli pubblici su eventuali segni di violenza o documenti d’identità.

Le forze dell’ordine stanno lavorando all’identificazione, passando al setaccio le segnalazioni di persone scomparse negli ultimi giorni nella capitale e dintorni. Le prime ipotesi investigative suggeriscono che la donna potrebbe essere la madre della bambina, ma nulla è stato confermato ufficialmente.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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