Gli azzurri scesi in campo contro la MoldovaGli azzurri scesi in campo contro la Moldova

Il ct lascia senza squilli di tromba, niente goleada a Reggio Emilia

Finisce con una vittoria a Reggio Emilia poco convincente l’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale italiana. Il 2-0 alla Moldova è un risultato utile, ma non certo esaltante: la prestazione rimane piatta, piena di incertezze e priva di slancio emotivo. Dopo il tonfo con la Norvegia (vittoriosa sull’Estonia), serviva una risposta forte, invece l’Italia ha faticato più del previsto contro un’avversaria modesta ma organizzata.

Decidono Raspadori e Cambiaso, la Moldova spreca tanto

Il gol di Raspadori e la rete di Cambiaso nella ripresa salvano il risultato, ma non il contesto: l’Italia continua ad apparire lenta, prevedibile e insicura. La difesa soffre, il centrocampo non detta mai il ritmo e davanti manca peso e cattiveria.

Con il fischio finale di Reggio Emilia, cala dunque il sipario sull’era Spalletti, iniziata ad agosto 2023 con grandi aspettative e chiusa con un bilancio mediocre (12 vittorie, 6 pareggi, 6 sconfitte). Troppe le difficoltà nella costruzione di una vera identità di gioco e troppo fragile il legame con un gruppo che ha smarrito fiducia e ambizione.

Ora il testimone passerà a un nuovo commissario tecnico: il nome più caldo è quello di Claudio Ranieri, figura esperta, capace di portare equilibrio e motivazione. Il debutto del nuovo Ct è fissato per il 5 settembre a Bergamo contro l’Estonia, nella terza gara del girone I per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Un nuovo inizio, con l’urgenza di ritrovare entusiasmo, qualità e spirito.


Italia (3-5-1-1) – Le pagelle degli Azzurri

Gianluigi Donnarumma 6
Qualche buona risposta su Reabciuk e Nicolaescu. Tiene la porta inviolata, ma non dà mai l’impressione di pieno dominio dell’area.

Giovanni Di Lorenzo 5.5
Affaticato, prevedibile, raramente presente in sovrapposizione. Sembra scarico anche mentalmente.

Alessandro Bastoni 5.5
Non regala certezze: soffre le incursioni moldave e spreca anche palloni semplici in uscita. L’assist per Frattesi nel finale è un lampo isolato.

Claudio Ranieri 6
Debutta con entusiasmo e coglie una traversa, ma difensivamente appare spesso fuori posizione. Lascia il campo per infortunio, sfortunato. (38’ st Coppola sv)

Andrea Cambiaso 6,5
Si divora la fascia nella ripresa e trova il gol del 2-0 con grande lucidità. Primo tempo timido, secondo brillante. Una delle poche note liete.

Davide Frattesi 6
Corre, si inserisce, prova a creare scompiglio, ma sbaglia un gol fatto. Non riesce a prendersi il centrocampo, ma ha almeno intensità.

Samuele Ricci 5
Spento, poco coinvolto. Non entra mai davvero in partita. (1’ st Barella 5.5)
Più mobile di Ricci, ma ancora lontano dalla versione dominante che conosciamo. Sottotono.

Sandro Tonali 5
Prestazione grigia: ritmi bassi, tanti passaggi in orizzontale e poca incisività. Lento nelle scelte e nei tempi.

Federico Dimarco 5.5
Mezzo voto in più per il salvataggio sulla linea, ma troppo distratto dietro e mai concreto davanti. (1’ st Orsolini 6)
Entra bene, vivace e determinato. Fornisce l’assist del raddoppio e mette energia sulla fascia destra.

Giacomo Raspadori 6.5
Il migliore in campo. Segna un bel gol, sfiora un assist e guida l’attacco con qualità e intelligenza. (32’ st Maldini 5)
Non entra in partita. Spreca palloni, si nasconde tra le linee.

Mateo Retegui 5.5
Isolato, poco supportato, ma anche poco mobile. Spreca un’occasione da buona posizione. (26’ st Lucca 5)
Non fa meglio: impacciato, lento e fuori sincrono.


Panchina

Coppola sv – Troppo poco tempo per incidere.
Maldini 5 – Nessun impatto.
Lucca 5 – Spreca, non si coordina, spaesato.
Orsolini 6 – Il suo ingresso porta vivacità e concretezza.
Barella 5.5 – Non cambia ritmo né intensità.


Luciano Spalletti 5.5

La vittoria non cancella i problemi. L’Italia è ancora lenta, fragile e povera di idee. I cambi non danno scosse, e la squadra smette di giocare troppo presto. Si congeda con una prova che spiega perché serva cambiare.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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