Un gesto avventato durante una foto ha danneggiato un capolavoro
Un attimo d’incoscienza, una mossa sbagliata, e un’opera d’arte del Settecento è rimasta ferita. È successo sabato 21 giugno nella Galleria degli Uffizi a Firenze, uno dei templi della cultura italiana e mondiale. Protagonista, suo malgrado, un turista italiano di circa quarant’anni, che voleva semplicemente farsi scattare una foto ricordo. Ma il selfie ha avuto un prezzo.
Il gesto e il danno: squarcio sulla tela
Secondo quanto ricostruito dal personale del museo, l’uomo si è posizionato davanti al “Ritratto di Ferdinando de’ Medici, gran principe di Toscana” di Anton Domenico Gabbiani. Per ottenere l’inquadratura perfetta si è spostato all’indietro, ignorando le strutture di protezione poste a terra. Ha inciampato, ha perso l’equilibrio e si è appoggiato con le braccia direttamente sulla tela.
Il risultato: uno squarcio evidente sull’opera, fortunatamente definito “lieve” dai restauratori degli Uffizi. Ma il gesto ha sollevato reazioni immediate. Il visitatore sarà denunciato, e il museo annuncia misure più severe.
Il direttore Verde: ‘Non è un set per social network’
“Metteremo dei limiti molto chiari a comportamenti incompatibili con la natura delle nostre istituzioni”, ha dichiarato con fermezza Simone Verde, da poche settimane alla guida degli Uffizi. “Il problema di chi entra nei musei per fare meme o selfie è dilagante”.
Un episodio che si aggiunge a una catena inquietante. Solo pochi giorni fa, a Verona, una coppia ha quasi distrutto una sedia-opera d’arte nel museo Palazzo Maffei, sempre per uno scatto social. Lì la direttrice Vanessa Carlon ha diffuso un video per denunciare la superficialità di certi gesti.
Una giornata di festa segnata da uno sfregio
Il danno al quadro è avvenuto proprio mentre il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, si trovava agli Uffizi per un’occasione simbolica: la celebrazione della rimozione della maxi gru che per 18 anni aveva dominato lo skyline fiorentino, installata nel 2006 per i lavori del progetto “Grandi Uffizi”.
L’evento, intitolato “Firenze ritrova il suo orizzonte”, ha visto la partecipazione delle massime autorità: il presidente della Regione Eugenio Giani, la sindaca Sara Funaro e lo stesso direttore Verde. Il ministro ha salutato con enfasi la giornata: “Viva gli Uffizi, viva la classe operaia che ha restituito ai fiorentini una vista paradisiaca”.
Cultura e politica: lo scontro sul Teatro della Toscana
Ma la giornata, carica di simboli e orgoglio, è stata attraversata anche da tensioni politiche. Al centro, il possibile declassamento del Teatro della Toscana. Il ministro Giuli ha espresso sostegno a Stefano Massini, direttore artistico del teatro: “È un patrimonio dell’UNESCO. Dubito che l’attuale governance lo valorizzi a dovere”.
Immediata la replica della sindaca Funaro: “Il tema della governance non ha nulla a che vedere con le dimissioni dei commissari. Mi auguro che il ministro approfondisca prima di trarre conclusioni”.
Non ho parole… pic.twitter.com/8zkCz8QlPK
— Maze32 (@Maze_32) June 21, 2025
Un equilibrio fragile tra accessibilità e tutela
L’incidente agli Uffizi rimette al centro una domanda cruciale: come conciliare l’accesso democratico alla cultura con la tutela del patrimonio? In un’epoca in cui ogni visita rischia di trasformarsi in un contenuto social, i musei italiani si interrogano sul confine tra esperienza personale e rispetto collettivo.
Per il direttore Verde non ci sono dubbi: “Chi entra qui deve portare con sé rispetto, non soltanto uno smartphone”.