Il disastro di via Nizza: l’ipotesi della vendetta contro l’ex
Una terribile esplosione ha devastato una palazzina residenziale a Torino nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio, causando la morte di un uomo e il ferimento di cinque persone. Dopo un’indagine rapida e precisa, la polizia ha arrestato un uomo di 40 anni, guardia giurata, sospettato di aver provocato volontariamente l’incendio con finalità di vendetta personale contro la sua ex fidanzata, Madalina Ionela Hagiu, 30 anni, che da 7 anni vive nell’appartamento nel quartiere Lingotto.
Quest’ultima non era presente nell’appartamento in quanto era partita per le vacanze ed agli inquirenti aveva assicurato di aver chiuso tutte le utenze.
I dettagli della tragedia e l’innesco doloso
L’esplosione è avvenuta intorno alle 3:15 in via Nizza 389, causando il crollo parziale dell’edificio e la distruzione di tre appartamenti. Tra i feriti ci sono componenti di una famiglia egiziana e un dodicenne del piano inferiore. La causa inizialmente sembrava una fuga di gas, ma le indagini hanno rivelato un incendio doloso con innesco artificiale.
La vittima e il ricordo della comunità
Jacopo Peretti, 33 anni, è stato investito dalla fiammata ed è stato trovato carbonizzato. Diplomato al liceo scientifico, laureato in economia e management, lavorava nel settore della consulenza energetica. Amante del Torino calcio, era descritto come un ragazzo solare e amato da tutti. Secondo gli inquirenti non era l’obiettivo dell’azione delittuosa
Reazioni e prossimi passi
La comunità di Mazzè, dove Jacopo ha vissuto, si prepara a un momento di preghiera e raccoglimento per ricordare la sua vita spezzata. La procura ha aperto un fascicolo per disastro doloso e omicidio volontario, mentre si attendono sviluppi sul processo.