Pippo Baudo e Katia Ricciarelli, un amore lungo vent’anni
Katia Ricciarelli e Pippo Baudo hanno condiviso una storia d’amore intensa, durata due decenni e iniziata quasi per caso. La soprano ha ricordato sulle pagine del settimanale Gente la nascita del loro legame: «Una sera a Roma mi chiese di cenare insieme, e invece finimmo in un albergo vicino al Quirinale. Pensavo fosse un’avventura di una notte, invece è stato un grande e meraviglioso amore».
Nonostante la profondità del sentimento, la distanza li ha allontanati: «Io sempre in tournée, lui sempre al lavoro. Era difficile resistere», ha spiegato Ricciarelli, sottolineando però di averlo «amato moltissimo» e di non averlo mai dimenticato.
La scoperta in tv: ‘Mai una telefonata’»’
Il tono si fa amaro quando Ricciarelli racconta il giorno della morte di Baudo: «Ho saputo tutto dalla televisione. Nessuno di coloro che gli stavano vicino ha avuto l’accortezza di avvisarmi. Da loro ho ricevuto solo silenzio».
Un’accusa che sembra trasformare il suo dolore in un vero e proprio “j’accuse” verso quello che definisce il “cerchio magico” attorno al conduttore.
Il ruolo di Dina Minna
Al centro delle parole della soprano c’è Dina Minna, l’assistente storica di Pippo Baudo, figura discreta ma sempre presente accanto al conduttore. «Per sentirlo dovevo passare attraverso di lei», racconta Ricciarelli, «e credo che non avesse attorno le persone giuste».
La dichiarazione più forte riguarda la questione immobiliare: «Una volta mi disse di averle intestato due appartamenti a Roma. Io rimasi colpita e gli chiesi come mai. Mi rispose: “È buona e mi sta vicino”. Questo le fa capire tutto».
Le case intestate all’assistente
Il passaggio più discusso dell’intervista riguarda la questione immobiliare. Katia Ricciarelli ha raccontato che Pippo Baudo le confidò di aver intestato due appartamenti a Roma alla sua assistente Dina Minna. «Io rimasi colpita e gli chiesi come mai. Mi rispose: “È buona e mi sta vicino”. Questo le fa capire tutto».
Non si tratta di disposizioni testamentarie o di eredità dopo la morte, ma di scelte fatte in vita, che confermano quanto fosse stretto il legame tra Baudo e la sua collaboratrice storica.
Sempre all’oscuro delle sue condizioni
Ricciarelli ha ricordato altri episodi dolorosi: «Un giorno mi dissero che doveva essere operato. Corsi in ospedale, ma l’intervento era già avvenuto. Sono sempre stata messa all’oscuro di tutto».
Un isolamento che, a suo dire, si sarebbe protratto fino alla fine, aggravando il dolore per la perdita.
L’ombra sugli ultimi anni di Baudo
L’immagine che emerge è quella di un Pippo Baudo circondato da poche persone fidate, ma forse lontano da vecchi affetti come quello di Katia Ricciarelli. «Il silenzio che ho ricevuto amplifica il mio dolore», ha concluso la soprano.