Tyler Robinson a sinistra immortalato con la mitragliatriceTyler Robinson a sinistra immortalato con la mitragliatrice

Arrestato il presunto killer di Charlie Kirk: ‘Ha agito da solo’

Tyler Robinson, 22 anni, è stato arrestato nella serata di giovedì a St. George (Utah) con l’accusa di aver ucciso l’attivista conservatore Charlie Kirk durante un evento alla Utah Valley University. L’annuncio dell’arresto è arrivato — con tono solenne — anche da Donald Trump, che ha rivelato che un sospettato era stato fermato.

L’arresto e la ricostruzione degli eventi, la scritta Bella ciao sui proiettili

Le autorità federali e statali indicano che Robinson avrebbe agito da solo: «Non prevediamo altri arresti. Ha agito da solo. Ma le indagini continuano», ha detto il governatore Spencer Cox durante la conferenza stampa che ha accompagnato la diffusione di foto e particolari sulle indagini. Secondo la timeline rilasciata dall’FBI, tra il momento dello sparo e l’arresto sono passate circa 33 ore: il colpo fatale è stato esploso mercoledì 10 settembre alle 12:23 locali; l’arresto è avvenuto giovedì sera dopo la pubblicazione delle immagini e l’offerta di una ricompensa da 100.000 dollari. Sui proiettili del fucile di 
Tyler Robinson c’era anche una scritta “Bella ciao

Confessioni, familiari e il ruolo del pastore

Le autorità riferiscono che la svolta è arrivata dopo che i familiari, informati dalle immagini diffuse dall’FBI, hanno confrontato il giovane. Robinson avrebbe prima confessato a un amico di famiglia — un pastore — e successivamente anche agli agenti federali. Il governatore Cox ha detto che «sono stati i familiari del ragazzo a consegnarlo alle autorità», ringraziando pubblicamente chi ha collaborato. Fonti giudiziarie indicano che, una volta fermato, il 22enne ha rifiutato di parlare con gli inquirenti; è trattenuto senza cauzione nel carcere della contea su ordine del giudice istruttore Shawn Rice Howell, con accuse iniziali che vanno dall’omicidio aggravato all’ostacolo alla giustizia.

Armi, prove e messaggi: il quadro tecnico

Il fucile ritenuto usato nell’attacco è stato ritrovato con una cartuccia vuota e tre proiettili; su alcuni bossoli sono state trovate incisioni con frasi fra loro disturbanti: «Bella ciao», «Hey fascista, beccati questa» e «Se leggi questo, sei gay, LMAO». Secondo gli investigatori, il coinquilino di Robinson ha mostrato messaggi su Discord in cui «Tyler» discuteva dettagli operativi: recupero e occultamento dell’arma, sorveglianza del luogo, avvolgimento del fucile in un asciugamano, l’idea di incidere i proiettili e la cura per un mirino «unico». Le immagini diffuse dalle autorità lo ritraggono con abiti neri sul tetto dell’edificio da cui ha sparato; gli inquirenti riferiscono che Robinson avrebbe cambiato vestiario poco prima dell’azione.

Il profilo del sospettato: famiglia, studi e tensioni ideologiche

Robinson viveva con la famiglia a St. George, a circa 400 km dal campus. I media americani descrivono il padre, Matt Robinson, come appassionato di armi, che avrebbe abituato il figlio all’uso di fucili fin dall’infanzia; la famiglia è cristiano-conservatrice e il padre è registrato come elettore repubblicano. Tyler — diplomato con buoni voti alla Pine View High School e beneficiario di una borsa di studio nazionale per la Utah State University, dove ha studiato un semestre — risulta privo di precedenti penali. Parentela e amici hanno raccontato che negli ultimi tempi il giovane era «diventato più interessato alla politica» e criticava pubblicamente Kirk, definendolo «pieno di odio». Altri documenti rivelano che Robinson figurava nelle liste elettorali senza affiliazione di partito e non aveva votato nelle ultime tornate.

Indagini aperte e possibili moventi

Le autorità mantengono prudente la ricostruzione del movente: sebbene familiari e messaggi indichino un’accentuazione dell’interesse politico del 22enne e alcune affermazioni negative su Kirk, gli investigatori sottolineano che la competenza formale del movente richiede ulteriori riscontri. L’FBI ha inviato sul posto il direttore Kash Patel e ha coordinato l’analisi digitale e forense. I magistrati statali stanno valutando le accuse formali; per il momento l’ordine di detenzione è stato firmato e Robinson resta in custodia in attesa degli sviluppi processuali.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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