«Ho vissuto una violenza mediatica, ma mi rialzo come un pugile», lo speciale di Corona
Per la prima volta dopo un’estate segnata da voci, attacchi e pressioni mediatiche, Raoul Bova ha deciso di raccontarsi pubblicamente. Lo ha fatto nello studio di Verissimo, ospite di Silvia Toffanin, con la sincerità che lo contraddistingue.
«È come quando un pugile va al tappeto – ha detto l’attore – poi si rialza e guarda la vita con la stessa passione». Un’immagine forte, che racchiude la sua voglia di ripartire dopo settimane vissute come una vera e propria violenza. Senza mai citarlo l’attore ha fatto riferimento a Fabrizio Corona ed alla scelta di divulgare una notizia “che proveniva da un illecito. Era stato fatto notare che era un illecito” – ha sottolineato rimarcando di essere rimasto deluso anche dal comportamento di alcuni media. Contestualmente l’ex re dei paparazzi ha realizzato in diretta per commentare l’intervista uno speciale di Falsissimo.
Le minacce e il tentativo di estorsione: ‘Mi dicevano che avrei perso Don Matteo’
Bova non ha nascosto di aver subito pressioni molto pesanti. ”Io ho chiamato subito la polizia postale. Mi si diceva tu perderai il lavoro, perderai Don Matteo e Buongiorno mamma. L’estorsore era molto informato, e anche ‘rovinerò la tua vita matrimoniale’. Io non mi sono sposato e il mio rapporto di coppia aveva situazioni che stavamo gestendo con riservatezza” – ha spiegato a Verissimo.
Non stavo perdendo qualcosa, ero forte della mia verità e non temevo rivalsa o ritorsione, non pensavo che facesse anche questo grande clamore. Tra l’altro la persona che fa il suo spettacolo, diffama, anche chiedendo dei soldi, inneggiando alla rivolta generale, mi sembrava di essere in un film”.
A fronte di un tentativo di estorsione, l’attore ha scelto di rivolgersi subito alla polizia postale, rifiutando di piegarsi: «Non avevo nulla da nascondere, la verità era dalla mia parte».
La violenza dei social
Ma ciò che ha colpito più duramente Raoul Bova non è stato solo l’attacco diretto. «Ho provato sulla mia pelle cosa significa essere travolti da un’ondata di meme, post, battute. È una pistola puntata: quella dei social. E si spara per ottenere like», ha spiegato.
L’attore ha poi fatto un parallelismo con vicende più gravi, come il revenge porn, che in alcuni casi hanno spinto giovani donne a togliersi la vita: «Non è un gioco, è un problema sociale enorme. Io sono un uomo adulto, ma pensiamo a una ragazza che si trova esposta e derisa».
Un messaggio di forza
Da questa esperienza, però, Bova vuole trarre una lezione. «La mia vicenda può diventare forza per chi si sente vittima di queste violenze. Servono leggi più efficaci e strumenti rapidi per fermare chi diffonde contenuti illegali. La reputazione di una persona non può essere distrutta da un click».
Vita privata e riservatezza
Sul fronte sentimentale, l’attore ha preferito la discrezione. Con Rocío Muñoz Morales, compagna e madre di due delle sue figlie, la situazione resta riservata. «Non è che se sei un personaggio pubblico devi fare il bollettino delle tue emozioni. Le cose private devono restare tali. Non c’è bisogno di comunicare sempre. Tradimento, non tradimento? La gente parla ma quando non sa. La situazione la sappiamo io e Rocio» –
Bova ha poi ribadito quanto per lui conti la famiglia: «La gente non si rende conto che ho quattro figli e per me vengono prima di tutto. Non è giusto che certi gossip infondati siano stati amplificati senza pensare al loro impatto su di loro. Ci sono stati alcuni giornalisti che non hanno pensato alla veridicità della notizia ed al fatto che proveniva da un fatto illegale. Mi sarei aspettato un’altra etica».
Il ritorno in tv
Nonostante la bufera, Raoul Bova è pronto a tornare sul piccolo schermo. Dal 17 settembre sarà protagonista della terza stagione di Buongiorno, mamma!, serie di punta di Canale 5. «La passione per il mio lavoro resta intatta. E la mia bussola continueranno a essere i valori e la verità».