Illias AouaniIllias Aouani

Un podio che profuma di storia

La maratona mondiale di Tokyo 2025 consegna all’Italia una delle immagini più emozionanti di questa rassegna iridata: Iliass Aouani, 29 anni, braccia al cielo e volto rigato dalle lacrime, conquista la medaglia di bronzo. É la quinta medaglia di sempre per l’Italia nella maratona maschile ai Campionati del mondo. Prima del suo terzo posto di Tokyo sono arrivati un argento (Vincenzo Modica nel 1999) e tre bronzi, firmati da due futuri campioni Olimpici: Gelindo Bordin nel 1987 e Stefano Baldini, nel 2001 e nel 2003.

«È uno di quei momenti che si sognano per tutta la vita — ha raccontato l’azzurro ai microfoni di RaiSport —. Sono stato folle da sognare in grande. Questa medaglia mi rende orgoglioso, ma non sazia la mia fame».

La gara e la sofferenza

Partito con determinazione, Aouani ha corso sempre nelle prime posizioni, gestendo con intelligenza le energie. Al 15° chilometro, un imprevisto avrebbe potuto compromettere tutto: «Ho perso una lente a contatto durante uno spugnaggio, ma mi sono detto che poteva bastarne una».

La fatica, come sempre nei 42 chilometri, è stata mentale prima ancora che fisica: «Intorno a metà gara sentivo dentro di me una voce che diceva di mollare. L’ho zittita. Entrare nello stadio e vedere il traguardo è stato bellissimo».

Alla fine il sogno dell’oro è svanito davanti agli avversari più forti, ma il bronzo resta un risultato straordinario.

«Orgogliosamente italiano»

Nato a Fès, in Marocco, e arrivato in Italia con la famiglia a due anni, Aouani è cresciuto a Ponte Lambro, quartiere popolare di Milano. Un contesto difficile, che non gli ha impedito di studiare, laurearsi negli Stati Uniti e costruirsi una carriera sportiva.

«Io sono orgogliosamente italiano — ha detto commosso —. Questo bronzo parte dalle case popolari, dalle lacrime versate in macchina quando volevo mollare, dai momenti bui in cui nessuno credeva in me. Ma ci ho sempre creduto e ce l’ho fatta. Spero che la mia storia sia d’ispirazione a tanti ragazzi».

Dietro il successo c’è anche la mano esperta del coach Massimo Magnani e di uno staff che ha saputo guidarlo nelle difficoltà. Non va dimenticato, inoltre, che appena un anno fa Aouani aveva vissuto l’amarezza di non essere convocato per le Olimpiadi, un’assenza che rischiava di spezzarne la motivazione.

Un anno magico

Con questo bronzo Aouani diventa il primo italiano a vincere due medaglie internazionali nella stessa stagione: l’oro europeo e ora il podio mondiale. «Sono felice di aver alzato il tricolore e reso felici tante persone, la mia famiglia in primis. Mio padre domani andrà a lavorare in cantiere, ma so che sarà fiero di me».

Gli altri azzurri a Tokyo

La giornata mondiale di Tokyo ha regalato emozioni anche da altre pedane per gli azzurri. Sara Fantini si è piazzata settima nella finale del lancio del martello con 73,06 metri, mentre la canadese Camryn Rogers ha conquistato l’oro con un lancio da 80,51.

Grande attesa anche per Mattia Furlani, qualificato alla finale del salto in lungo con la misura di 8,07 metri. «Entrare in finale non è mai scontato — ha commentato il campione mondiale indoor — ora bisogna solo volare».

Sorrisi anche dai 110 ostacoli: Lorenzo Simonelli, oro europeo a Roma, ha superato la batteria con un tempo controllato di 13”25, guadagnando il pass per la semifinale. «Ho sempre avuto la situazione sotto controllo — ha detto il 23enne romano dell’Esercito — adesso serve solo correre forte».

L’Italia che sogna

Il bronzo di Aouani è più di una medaglia: è la testimonianza che talento, sacrificio e resilienza possono cambiare destini. In un Mondiale che continua a regalare sorprese, l’Italia dell’atletica si riscopre competitiva e orgogliosa.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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