Il 39enne lavorava come magazziniere, esclusa la pista mafiosa: il possibile litigio con un cliente
Palermo si risveglia sotto choc dopo l’omicidio di Stefano Gaglio, 39 anni, magazziniere della farmacia Sacro Cuore. L’uomo è stato freddato nella mattinata di lunedì 15 settembre in piazza Principe di Camporeale, a pochi passi dal suo posto di lavoro.
Secondo le prime ricostruzioni, il killer lo avrebbe atteso, esplodendo almeno quattro colpi di pistola mentre Gaglio stava parcheggiando lo scooter. Colpito a distanza ravvicinata, l’uomo è crollato a terra davanti ai passanti.
L’omicidio in pieno centro
La sparatoria è avvenuta in una zona molto frequentata di Palermo, piena di attività commerciali. «Ho sentito i colpi, pensavo fossero mortaretti», racconta un commerciante. «Poi ho visto la gente urlare, è stato terribile».
I sanitari del 118 hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma Gaglio è deceduto poco dopo. La scena è stata transennata e la scientifica ha effettuato i rilievi, mentre decine di persone si sono radunate attorno alla farmacia.
Il profilo della vittima
Gaglio era sposato, padre di due figli, incensurato e benvoluto da chi lo conosceva. «Un ragazzo d’oro, sempre disponibile e dedito al lavoro», lo descrivono i colleghi.
Gli investigatori sembrano aver escluso la pista mafiosa, puntando piuttosto su motivi personali o professionali. Secondo alcune testimonianze, nei giorni scorsi la vittima avrebbe avuto un acceso diverbio con un cliente riguardo la consegna di farmaci.
Le indagini e la caccia al killer
Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, la polizia sarebbe sulle tracce dell’assassino: un uomo di circa 60 anni, corporatura esile, capelli brizzolati. Dopo aver sparato, avrebbe abbandonato la zona a piedi per poi fuggire in scooter lungo viale Regina Margherita.
«È stato freddato in pochi istanti, senza possibilità di difesa», spiegano fonti investigative. L’uomo avrebbe agito con freddezza, come in un regolamento di conti personale.
Lo sgomento della città
Il quartiere Noce, dove Gaglio era cresciuto, e Cruillas, dove viveva con la famiglia, sono in lutto. Amici e conoscenti si stringono attorno alla moglie e ai figli, increduli di fronte a un delitto così brutale.
«Non si può morire così», dice una commerciante. «Era una persona perbene, sempre gentile. Non capiamo cosa possa essere successo».
Le indagini della squadra mobile proseguono senza sosta. Al momento l’ipotesi più accreditata resta quella di una lite degenerata, ma non si escludono altre piste. Intanto Palermo torna a fare i conti con la paura di omicidi in pieno giorno, che riportano la memoria a ferite mai del tutto rimarginate.