Solange Marchignoli ha raccontato le violenze subite dall’ex a Dentro la Notizia
La sua voce è conosciuta nelle aule di tribunale e nei talk televisivi, ma questa volta Solange Marchignoli, penalista nota per aver difeso figure come Azouz Marzouk, Alessia Pifferi e Nina Moric, ha deciso di raccontare la sua esperienza più dolorosa: quella di donna vittima di violenza.
Lo ha fatto davanti alle telecamere di Canale 5, intervistata da Gianluigi Nuzzi nella trasmissione Dentro la Notizia, con l’obiettivo di incoraggiare altre donne a denunciare senza timore.
Il primo schiaffo e l’inizio della spirale
“Tutto è iniziato con un primo schiaffo all’Isola d’Elba, durante una vacanza, per futili motivi”, racconta. Da lì, la relazione con l’ex compagno — un facoltoso iraniano di 53 anni, arrestato nei giorni scorsi — si è trasformata in un inferno fatto di botte, minacce e isolamento.
La tossicodipendenza come alibi
Marchignoli spiega di aver cercato di aiutare l’uomo nella sua battaglia contro la tossicodipendenza. “Pensavo che la violenza fosse figlia di quel demone. Ho contattato cliniche, ho creduto che eliminando l’ombra della droga avrei restituito serenità a entrambi”.
Ma quella mano che picchiava non era un’ombra: era violenza reale, quotidiana, devastante.
L’isolamento e il controllo
“Non voleva che andassi in televisione, non voleva che lavorassi. Faceva un lavoro di isolamento continuo, cercava di prevaricarmi invece che essere complice”.
Il pestaggio di Dubai
L’episodio più grave è avvenuto a Dubai: “Mi ha colpita così forte che ho perso conoscenza. Mi sono risvegliata in clinica con la mascella fratturata e dodici viti in faccia. Mi disse che ero caduta sul tavolo, ma sapevo la verità”.
Una scelta di coraggio
Tornata in Italia, nonostante i tentativi dell’uomo di dissuaderla, Solange Marchignoli si è rivolta all’ospedale e ha sporto denuncia. “Sono un avvocato, ma prima di tutto sono una donna. E non potevo più tacere”.
La forza della testimonianza
La sua storia diventa così una denuncia sociale. “La giustizia esiste, può proteggere. Le donne non devono sentirsi sole”.
La testimonianza di Solange Marchignoli non è solo un racconto personale, ma un monito collettivo: la violenza domestica può colpire chiunque, indipendentemente da professione o visibilità, e solo la denuncia può spezzarne il ciclo.