La signora Adriana, unica parte offesa
Alla prima udienza milanese sul caso del Pandoro “Pink Christmas”, Chiara Ferragni non era presente, ma in aula c’era Adriana, 70 anni, consumatrice di origini campane che ha deciso di costituirsi parte offesa. Ha spiegato di aver acquistato il dolce natalizio convinta di contribuire a un progetto benefico. “Solo ad aprile mi sono resa conto che la mia beneficenza non era andata a buon fine”, ha raccontato la sua legale, Giulia Cenciarelli.
Si tratta con i legali di Chiara Ferragni
La donna, fervente cattolica, ha dichiarato di sentirsi tradita: “Ci teneva davvero a fare un gesto solidale”. Ha persino conservato la foto dell’acquisto del pandoro. Ha quantificato il danno in circa 500 euro, cifra che potrebbe essere risarcita al di fuori del processo, attraverso una conciliazione con i legali dell’influencer.
Gli altri fronti giudiziari
L’udienza è stata aggiornata al 4 novembre, quando il giudice deciderà se accogliere le richieste di costituzione di parte civile presentate da due associazioni di consumatori, Adicu e Casa del Consumatore. Non sarà invece il Codacons a proseguire, dopo l’accordo già trovato con Ferragni.
Chiara Ferragni, imputata con Fabio Damato e Francesco Cannillo, ribadisce la sua innocenza e, secondo i difensori, non avrebbe mai commesso reati. Ha già versato 3,4 milioni di euro per chiudere il fronte amministrativo, mentre per la Procura avrebbe tratto indebiti vantaggi per 2,2 milioni tra il 2021 e il 2022.
I prossimi scenari
La vicenda resta in fase pre-dibattimentale. Tra le ipotesi sul tavolo anche un rito abbreviato. Ferragni intende presenziare alle prossime udienze per difendere la propria immagine e “rispettare la giustizia”.