Il video shock che ha fatto il giro del mondo
Un semplice momento di leggerezza si è trasformato in un incubo a Hong Kong, dove due donne e un bambino sono stati travolti da onde violentissime mentre posavano per delle foto sul lungomare durante il passaggio del tifone Ragasa. Il video, girato nel quartiere di South Horizons, mostra la scena drammatica: i tre cercano di allontanarsi cautamente, ma un’onda gigantesca li raggiunge e li scaraventa con una forza incredibile contro una recinzione metallica.
L’acqua, ritirandosi, li lascia a terra, spaesati e in difficoltà. Nel filmato si vede chiaramente la lotta per rialzarsi, in mezzo al panico e all’infuriare della tempesta. Le immagini hanno rapidamente fatto il giro dei social network, diventando simbolo dei pericoli legati alla sottovalutazione dei fenomeni naturali estremi.
Arresti e polemiche per la “caccia alle tempeste”
Le autorità di Hong Kong hanno reagito con fermezza. La polizia ha arrestato due donne, accusate di aver portato un bambino di otto anni sul lungomare di Ap Lei Chau proprio durante l’allerta massima. Altre due persone sono finite in manette il giorno successivo, sempre per aver messo a rischio minori in pieno tifone.
Non si tratta di casi isolati. Le autorità hanno infatti annunciato che potrebbero introdurre una nuova legislazione contro la cosiddetta “caccia alle tempeste”: una pratica sempre più diffusa che porta curiosi e amatori a esporsi a rischi enormi per filmare o fotografare eventi meteorologici estremi.
Anche un uomo di 54 anni è stato denunciato per aver nuotato in mare nonostante le spiagge pubbliche fossero state chiuse a causa del segnale n. 10, il massimo livello di allerta.
28 morti, i danni del tifone Ragasa tra Cina, Taiwan e Filippine
Il tifone Ragasa questa settimana ha causato almeno 28 morti tra Filippine e Taiwan, per lo più a causa di annegamenti, prima di abbattersi sulla Cina e terminare in Vietnam. Il drammatico episodio si inserisce in un contesto più ampio di devastazione.
Prima di arrivare a Hong Kong, il tifone Ragasa aveva già causato morti e ingenti danni a Taiwan e nelle Filippine. In Cina, la tempesta ha colpito duramente la provincia del Guangdong: le strade si sono trasformate in fiumi, i soccorritori hanno dovuto usare gommoni per portare in salvo i residenti e circa mezzo milione di famiglie è rimasto senza elettricità.
Nella città di Yangjiang oltre 10.000 alberi sono stati abbattuti dalla furia del vento, bloccando interi quartieri. Nella vicina Zhuhai, molte abitazioni al piano terra sono state invase dall’acqua e intere zone turistiche hanno dovuto chiudere.
Le conseguenze si sono fatte sentire anche nella regione del Guangxi, dove scuole e attività commerciali sono rimaste ferme per giorni.
Evacuazioni
In totale, oltre due milioni di persone sono state evacuate nel sud della Cina per precauzione. Il primo ministro vietnamita, Pham Minh Chinh, ha ordinato alle autorità di prepararsi all’impatto, mettendo in sicurezza ospedali, dighe e infrastrutture costiere.
Il tifone, che inizialmente aveva raggiunto la potenza di un super ciclone con venti fino a 265 km/h, si è leggermente indebolito ma resta estremamente pericoloso.
La riflessione: il rischio sottovalutato dei selfie estremi
La vicenda di Hong Kong ha riaperto il dibattito sui comportamenti pericolosi durante eventi climatici estremi. Nonostante gli avvisi delle autorità, molte persone continuano a esporsi per scattare foto o girare video “ad alto impatto”, ignorando i rischi.
In questo caso, il prezzo poteva essere altissimo. Fortunatamente, le due donne e il bambino travolti dall’onda non hanno riportato ferite gravi, ma la paura e le immagini restano una lezione. In un’epoca in cui i social sembrano spingere alla spettacolarizzazione di ogni esperienza, il tifone Ragasa ricorda che la natura non va mai sottovalutata.
@notizie_audaci72 Il momento in cui due donne realizzano un selfie con un bambino durante il passaggio del tifone #Ragasa a #hongkong #tifone #typhoon ♬ suono originale – Giuseppe D'Alto