Simone Mettini e l’allievo Lorenzo NucheliSimone Mettini e l’allievo Lorenzo Nucheli

La tragedia nel Parco Nazionale del Circeo

La mattina del 30 settembre 2025, un velivolo militare T-260B dell’Aeronautica Militare è precipitato nel cuore del Parco Nazionale del Circeo, a pochi chilometri da Sabaudia (Latina). A bordo viaggiavano il colonnello Simone Mettini, 48 anni, comandante del 70° Stormo, e l’allievo Lorenzo Nucheli. Per entrambi non c’è stato scampo: i corpi sono stati recuperati senza vita tra le lamiere del velivolo.

Secondo le prime ricostruzioni, l’aereo stava effettuando un’esercitazione di addestramento di routine quando è improvvisamente scomparso dai radar. Subito sono partite le ricerche, rese complesse dalla zona impervia. A individuare i resti dell’aereo è stato un elicottero dei Vigili del Fuoco.


Chi erano le vittime

Il colonnello Simone Mettini era considerato uno dei piloti più esperti dell’Aeronautica Militare. Originario di Roma, aveva alle spalle centinaia di ore di volo ed era al comando del 70° Stormo di Latina, centro nevralgico per l’addestramento dei giovani ufficiali.

Con lui ha perso la vita Lorenzo Nucheli, giovane allievo con il sogno di diventare pilota militare. Il ragazzo stava seguendo la sua lezione di addestramento insieme al comandante.

L’Aeronautica Militare ha espresso “profondo cordoglio” alle famiglie, sottolineando come la perdita sia una ferita per l’intera comunità dell’Arma Azzurra. Era figlio di Antonietta e Natale Nucheli. Quest’ultimo ha guidato il Comune di Serrone come Sindaco dal 2013 al 2018, e per moltissimi anni ha ricoperto con dedizione i ruoli di consigliere comunale e assessore, contribuendo con impegno e senso civico alla crescita e al bene del nostro paese.


Le indagini delle Procure

Sul disastro sono state aperte due inchieste: una dalla Procura Militare di Roma e una dalla Procura di Latina, coordinate dai magistrati di turno. Saranno fondamentali le scatole nere del velivolo e le testimonianze di chi ha assistito allo schianto da terra.

L’ipotesi più accreditata al momento è quella di un guasto tecnico improvviso, ma non si escludono altre cause. I resti dell’aereo sono stati sequestrati e trasferiti in un hangar per le analisi.


Il cordoglio delle istituzioni

La notizia ha scosso il Paese. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di cordoglio alle famiglie delle vittime, ricordando “l’alto senso del dovere e la dedizione al servizio”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza: “L’Italia piange due servitori dello Stato che hanno sacrificato la vita durante un addestramento al servizio della sicurezza nazionale”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito Mettini e Nucheli “due piloti valorosi” e ha sottolineato l’impegno a fare piena chiarezza sulla dinamica dell’incidente.


Precedenti e sicurezza del volo

Il T-260B è un aereo da addestramento leggero, utilizzato da decenni per formare i piloti militari. Pur essendo considerato affidabile, non è la prima volta che un velivolo di questo tipo rimane coinvolto in un incidente.

Il tema della sicurezza nei voli di addestramento torna quindi di attualità: sindacati e associazioni di categoria chiedono di intensificare la manutenzione e di valutare l’adozione di mezzi più moderni.


Una comunità sotto shock

A Latina e Sabaudia, comunità fortemente legate all’Aeronautica, il dolore è palpabile. I colleghi del 70° Stormo hanno deposto fiori all’ingresso della base militare, mentre i cittadini hanno espresso la loro vicinanza con messaggi di cordoglio sui social.

La tragedia ha toccato profondamente anche i familiari di Mettini e Nucheli, che hanno ricevuto l’abbraccio delle istituzioni e dei compagni di reparto.


Perché la vicenda fa discutere?

L’incidente solleva interrogativi importanti:

  • È sufficiente la sicurezza dei voli di addestramento militari?
  • L’Italia deve investire in aerei di nuova generazione per la formazione dei piloti?
  • Qual è il rischio accettabile per chi dedica la vita a servire lo Stato?

Domande che, inevitabilmente, accompagneranno il dibattito pubblico nelle prossime settimane.


Italia in lutto

La caduta del T-260B non è soltanto un incidente tecnico, ma una ferita nazionale che ricorda il sacrificio quotidiano delle Forze Armate. Mentre le indagini proseguono, resta il dolore per due vite spezzate e il ricordo di chi ha scelto di servire il Paese con coraggio e dedizione.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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