Il conduttore di Affari Tuoi: ‘Senza un avversario non si gioca’
Con la consueta ironia e lucidità, Stefano De Martino racconta la televisione di oggi e di domani, ospite del Festival Rumore di Fanpage, a Roma. Il conduttore di Affari Tuoi, volto di punta di Rai1, si è aperto in un lungo dialogo con il giornalista Andrea Parrella, toccando temi che vanno dalla sfida con “La Ruota della Fortuna” di Gerry Scotti al ruolo dell’intrattenimento in tempi di conflitto.
“La concorrenza è come lo sport: Coppi-Bartali, Sinner-Alcaraz”
De Martino non si nasconde dietro la diplomazia quando parla di ascolti e rivalità televisive:
“La concorrenza mi accende, l’avversario è importante. Senza qualcuno che ti fa correre, non si gioca. Dove c’è competizione, c’è pubblico. È come nello sport: penso a Coppi-Bartali o Sinner-Alcaraz. È bello riempire lo stadio tutte le sere”.
Poi, con la solita battuta che smorza la tensione, aggiunge:
“Anche io guardo La Ruota della Fortuna, tanto le mie partite so già come vanno a finire”.
Un riconoscimento elegante al “rivale” Gerry Scotti, che definisce “la voce più familiare d’Italia”.
“Difficile portare leggerezza dopo il Tg1”
Ma l’intervento del conduttore non è solo un esercizio di stile televisivo. Con tono più serio, De Martino riflette sul significato di fare intrattenimento nel contesto storico attuale:
“Noi andiamo in onda subito dopo il Tg1, quindi siamo come lo zucchero su una torta: dobbiamo addolcire. Ma è difficile portare leggerezza quando un minuto prima vedi immagini atroci”.
E continua:
“Quando i nostri figli ci chiederanno conto di ciò che hanno visto nei libri di storia, io non so se saprò dare una risposta. Con mio figlio parlo di Gaza per fargli capire quanto siamo fortunati. Non voglio che cresca in una bolla”.
Un passaggio raro e sincero in cui il conduttore rivela la tensione tra il dovere della leggerezza e il peso della realtà:
“In questo periodo storico è complicato sorridere in diretta, ma vedere le piazze piene, la gente che si abbraccia, mi ricorda che il mondo è ancora capace di generare bellezza”.
“L’autoironia è il mio antidoto”
Nel corso dell’incontro, De Martino parla anche di notorietà, successi e inciampi, con il tono disincantato di chi ha imparato a ridere di sé:
“L’autoironia è l’antidoto migliore. Di mestiere scherzo, e prendersi troppo sul serio è la trappola peggiore”.
Scherza anche sul furto del suo orologio, finito su tutti i giornali:
“Problemi da arricchiti. Se non hai soldi, non ti rubano nulla. Quando ho visto che la notizia girava ovunque ho pensato: con tutto quello che succede nel mondo, possibile che ci si preoccupi del mio orologio?”.
E aggiunge, ridendo:
“Nel mio caso, sono solo cose che vanno e vengono. Anzi, nel mio caso sono andate”.
“Da ex marito di a volto della gente”
Il percorso di De Martino è stato tutt’altro che lineare. Dalla danza alla conduzione, dai titoli di gossip al prime time, oggi può dire di essere riconosciuto per il suo lavoro:
“Sono passato dall’essere ‘l’ex marito di’ a essere riconosciuto per ciò che faccio. Quando mi fermano al supermercato e mi dicono ‘ieri hanno rifiutato un sacco di soldi’, capisco di essere entrato nella quotidianità delle persone. È questo il miracolo della televisione”.
Sulla possibilità di condurre un futuro Festival di Sanremo, la risposta è diplomatica ma pungente:
“Mi auguro che Carlo (Conti) ne faccia ancora tanti. Io adesso ho un’altra missione”.
“Riempire le sere con un sorriso”
De Martino chiude con una frase che è quasi una dichiarazione di poetica:
“La tv non cambia il mondo, ma può ricordarti che c’è ancora spazio per sorridere. E se una persona accende la televisione e per un’ora si sente meglio, allora ho fatto bene il mio mestiere”.