Impianti dentali più rapidi con l'odontoiatria rigenerativaImpianti dentali più rapidi con l'odontoiatria rigenerativa

Una cura che sembra uscita da un laboratorio di fantascienza ma è già realtà clinica: ricostruire osso e gengive in pochi mesi grazie a staminali estratte dai denti del paziente. Una tecnica che accorcia i tempi di guarigione e prepara più velocemente all’impianto dentale. Nessun miracolo: solo scienza italiana.

È una delle novità presentate al Congresso internazionale Osteology-SIDP in corso a Firenze. Una svolta che promette una vera rivoluzione odontoiatrica: addio attese infinite tra estrazioni e impianti, addio protesi provvisorie.


Come funziona la terapia rigenerativa con cellule staminali?

I denti estratti, che normalmente finiscono nel cestino, diventano invece una banca biologica preziosa: al loro interno si trovano cellule staminali mesenchimali capaci di rigenerare i tessuti.

La procedura utilizza:

  • Staminali dalla polpa dentale
  • Fattori di crescita da piastrine del paziente
  • Acido ialuronico e proteine della matrice ossea

Questi elementi vengono combinati in un biogel rigenerativo posizionato nella zona in cui manca l’osso. Il risultato? Nuova struttura ossea compatibile con l’impianto e tempi ridotti fino a 5 mesi in meno rispetto ai protocolli tradizionali.


Perché è importante? Le parole degli esperti

«La parodontite porta alla perdita ossea e gengivale: senza rigenerazione non si può fare nessun impianto stabile», spiega Francesco Cairo, presidente della SIDP e professore di Parodontologia a Firenze.
E continua: «La terapia con staminali dentali è tra i trattamenti più avanzati al mondo: permette una ricrescita naturale, riducendo innesti dolorosi dalla mandibola o dal bacino.»


Un mercato in crescita e l’aiuto dell’intelligenza artificiale

L’odontoiatria rigenerativa oggi vale 92 milioni di euro in Italia e arriverà a 138 milioni in cinque anni, grazie:

  • Alla crescita degli impianti dentali (10 milioni già realizzati)
  • Alla richiesta di chirurgia mini-invasiva
  • All’uso dell’intelligenza artificiale per progettare impianti personalizzati

La stampa 3D dentale è ormai realtà: corone e ponti vengono creati su misura partendo da semplici scansioni digitali del cavo orale.
«Il futuro è biologico e digitale insieme», conferma Cairo. «Si opererà meno e meglio, con rigenerazione naturale e margine di errore ridotto».


Arrivano anche i biomateriali “dal salmone”

Una curiosità scientifica accennata al congresso: il composto PDRN, ottenuto dal DNA purificato di pesci come salmone e trota, sembra avere una forte capacità di rigenerare l’osso. Una ricerca che potrebbe aprire nuove frontiere: «Servono follow-up lunghi per convalidarne l’uso clinico», precisano gli esperti.


Una rivoluzione che cambia la vita

Meno dolore, meno attese, più risultati. L’odontoiatria, quella vera, torna a far crescere ciò che sembrava perduto: osso, sorriso e autostima.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *