Un confronto che diventa resa dei conti
Non è una semplice intervista, quella in scena a Belve martedì 4 novembre. È un duello, una resa dei conti sul filo dei nervi tra Francesca Fagnani e Irene Pivetti. L’ex presidente della Camera, volto istituzionale diventato personaggio televisivo, si ritrova sotto i riflettori non per ciò che è stata, ma per ciò che è diventata. E quando Fagnani le chiede senza esitazioni: «Si sente di aver mancato al decoro della carica che ha ricoperto?», lo sguardo della Pivetti si incrina per la prima volta. «In cosa? Le circostanze erano diverse», risponde, ma la tensione è già palpabile.
belve Francesca Fagnani Irene Pivetti venuta meno al decoro della carica ricoperto le circostanze erano diverse ho abbracciato il mestiere della televisione non si è messa a fare un talk seduta si è vestita da catwoman posava abbracciata a Costantino Vitagliano la terza serata pic.twitter.com/bB6p5s9HkC
— spirito archive (@sidespirito) November 4, 2025
“Cat woman”, Lele Mora e l’ombra della politica
Si parla di trasformazioni, di immagine, di una donna che da presidente della Camera è apparsa in tv con tute in latex, servizi fotografici provocanti, comparsate con Costantino Vitagliano. «Non ha fatto solo un talk, si è vestita da Cat Woman», incalza Fagnani. Pivetti si irrigidisce, difende il suo diritto a reinventarsi, ma non nega il cambiamento. Arriva anche la domanda su Lele Mora. «Era un grande professionista, poi ha perso lucidità», ammette, quasi a volersi smarcare da un passato scomodo ma inevitabile.
Processi, mascherine e quei 13 milioni
Il momento più teso arriva quando si sfiora il nodo giudiziario. La vicenda delle mascherine importate dalla Cina con la sua società, il sequestro, l’accusa di frode: «Tutte regolari, l’indagine non doveva neppure partire. È stato un trauma», si difende. Ma Fagnani non allenta la presa: «La Procura però non la vede così.» E poi quel pagamento contestato: 13 milioni invece di 1,3. «Ho restituito l’eccedenza», ribatte Irene Pivetti. «Si considera un bersaglio o anche un po’ bandita?», insiste la conduttrice. La risposta arriva amara: «Ho affrontato molto. Il carcere? Se dovesse arrivare, lo affronterò come tutto il resto. Ma non accadrà.»
Amori, cadute e preghiere non ascoltate
La corazza si incrina quando si parla d’amore. Pivetti racconta il dolore per il fallimento del suo secondo matrimonio: «È stato il giorno più doloroso della mia vita.» Fagnani le ricorda quella frase: «Il sesso è una cosa meravigliosa, ma mi considero ancora sposata davanti a Dio.» Irene sorride amaro: «Non è proprio il mio modo di esprimermi, ma sì, la sostanza è quella.» Alla domanda ironica “Le preghiere sono state ascoltate?”, risponde con una battuta: «Indotta in tentazione, non ci piove.» Ma lo sguardo resta velato, fragile.
Chi è davvero Irene Pivetti oggi?
Lo studio rimane sospeso tra ironia e dolore. Non è solo cronaca televisiva: è il ritratto di una donna che ha attraversato il potere, l’esilio politico, la gogna mediatica e la solitudine giudiziaria. Tra accuse mai del tutto spente e un desiderio di essere ancora ascoltata, non giudicata. La Pivetti non crolla, ma vacilla. E Francesca Fagnani, fedele al suo stile, non consola: osserva, incalza, lascia che il pubblico resti con la domanda decisiva.

