Aggredisce la commessa mentre apre il supermercato
Mattinata di paura a Cantù (Como).
Una commessa di 23 anni è stata aggredita da un 44enne che ha tentato di spogliarla e violentarla all’interno del supermercato, il discount In’s, dove lavora. L’uomo è stato bloccato in via Casartelli dove ha finto un malore e si è accasciato.
Erano circa le 8:20 di questa mattina, quando la giovane si stava preparando ad aprire il punto vendita. Improvvisamente è stata raggiunta da uno straniero che, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Cantù, l’avrebbe afferrata e tentato di immobilizzarla nel retro del negozio.
A salvarla sono stati alcuni colleghi, richiamati dalle urla della ragazza. I dipendenti si sono precipitati verso l’ingresso, riuscendo a mettere in fuga l’aggressore, poi rintracciato poco dopo dai militari dell’Arma.
L’arresto immediato e le condizioni della giovane
L’uomo, un cittadino pakistano, è stato bloccato e arrestato con l’accusa di violenza sessuale.
Secondo quanto emerso, l’aggressore aveva già notato la giovane nei giorni precedenti, studiando i suoi orari e i movimenti prima di colpire.
La commessa, in stato di forte choc, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Cantù per accertamenti. Fortunatamente non ha riportato lesioni fisiche, ma è rimasta profondamente turbata da quanto accaduto.
L’uomo, irregolare sul territorio nazionale, è stato trasferito nel carcere di Como in attesa della convalida dell’arresto da parte del gip.
La reazione delle istituzioni: “Espulsione dopo la condanna”
Sulla vicenda è intervenuto con una nota ufficiale il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che ha espresso “vicinanza e solidarietà alla ragazza” e ha ringraziato i carabinieri per il tempestivo intervento.
“Il presunto responsabile, un cittadino pakistano irregolare, è stato immediatamente arrestato. Dopo il carcere dovrà essere espulso. Oggi oltre il 43% delle violenze in Italia è commesso da stranieri. Nessuna tolleranza per chi porta violenza nelle nostre città”, ha dichiarato Molteni.
Il sottosegretario ha inoltre ricordato la linea del Governo, “improntata al massimo rigore contro l’immigrazione clandestina”, con un aumento dei rimpatri e il rafforzamento dei controlli sul territorio.
A breve, ha aggiunto, è previsto anche “l’arrivo del contingente dei militari dell’operazione Strade Sicure” per presidiare ulteriormente le aree più sensibili della provincia di Como.
Un nuovo episodio in un’escalation di violenze
L’aggressione di Cantù si aggiunge a una serie di episodi di violenza contro le donne che, negli ultimi giorni, hanno scosso la Lombardia.
Solo il 6 novembre, a Milano, un cittadino salvadoregno di 28 anni, anche lui irregolare, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della convivente e dei due figli minori.
Il giorno precedente, a San Fermo della Battaglia, un uomo di 49 anni di origine irachena è stato fermato dalla polizia con l’accusa di aver molestato due operatrici sanitarie del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna.
A questi casi si aggiunge la denuncia della modella Stephanie Amaral, 29 anni, assalita da un molestatore sul treno Bergamo–Milano, in pieno giorno e davanti a decine di passeggeri rimasti immobili.
Una scia di violenze che riporta drammaticamente al centro il tema della sicurezza delle donne nei luoghi pubblici e di lavoro, e della necessità di interventi rapidi e strutturali per prevenire simili episodi.
Cantù sotto shock: la solidarietà dei cittadini
Nel frattempo, la comunità di Cantù si è stretta intorno alla giovane commessa.
In poche ore, sui social, decine di messaggi di sostegno e indignazione hanno invaso i profili locali, con molti cittadini che chiedono più controlli e sicurezza nelle prime ore del mattino, quando i negozi aprono e il personale è ancora solo.
Il supermercato, rimasto chiuso per alcune ore, ha poi riaperto nel pomeriggio. La direzione ha espresso solidarietà alla dipendente e ringraziato i colleghi che “sono intervenuti senza esitazione, impedendo il peggio”.
Una vicenda che riaccende il dibattito sulla sicurezza
Il tentato stupro di Cantù arriva in un momento in cui i dati sulle violenze di genere restano allarmanti.
Solo nei primi dieci mesi del 2025, secondo il Ministero dell’Interno, si contano oltre 5.000 denunce per violenza sessuale in Italia, con una media di 14 casi al giorno.
La questione migratoria, su cui si è subito acceso il dibattito politico, non può oscurare la realtà complessa di un fenomeno che richiede risposte non solo punitive ma anche sociali e culturali, a partire dalla prevenzione e dall’educazione al rispetto.

