Il killer di Villa Pamphili perde il controllo in carcere
Nel carcere romano di Rebibbia, dove è detenuto dallo scorso luglio, Francis Kaufmann, l’uomo accusato del duplice femminicidio di Anastasia Trofimova e della piccola Andromeda, ha aggredito oggi pomeriggio il personale della Polizia penitenziaria.
A darne notizia è l’Osapp, il sindacato autonomo di categoria, che denuncia una nuova, violenta esplosione di rabbia da parte dell’uomo, già noto per comportamenti aggressivi e imprevedibili.
L’aggressione nel pomeriggio a Rebibbia
Secondo quanto riferito, l’episodio è avvenuto al termine dell’ora d’aria, quando Kaufmann si sarebbe rifiutato di rientrare in cella, cominciando a urlare e a minacciare gli agenti.
“Nonostante i ripetuti inviti alla calma – spiega il sindacato – ha iniziato a colpire più volte gli operatori intervenuti, tentando di scatenare una colluttazione.”
Solo l’intervento tempestivo del personale penitenziario, coadiuvato da medici e sorveglianti, ha riportato la situazione sotto controllo.
Alcuni agenti hanno riportato contusioni e ferite, con prognosi fino a cinque giorni.
Kaufmann, precedenti di violenza e accuse
L’aggressione rappresenta l’ennesimo episodio di violenza di Kaufmann, già autore di comportamenti analoghi sia in Grecia — dove era stato arrestato a Larissa, dopo la fuga a Skiathos — sia durante il volo di estradizione verso l’Italia.
L’uomo deve rispondere di duplice omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per la morte della compagna Anastasia Trofimova e della loro figlia di 11 mesi, Andromeda, trovate senza vita nel parco romano di Villa Pamphili.
Il sovraffollamento e l’allarme sicurezza a Rebibbia
L’Osapp denuncia da tempo il grave sovraffollamento del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso:
“A fronte di una capienza regolamentare di 1.080 posti – spiega il segretario generale Leo Beneduci – oggi si contano 1.630 detenuti.”
Una condizione che, secondo il sindacato, aggrava ulteriormente il rischio per gli agenti e compromette la sicurezza interna.
“È inaccettabile che il personale debba affrontare simili pericoli senza mezzi adeguati. Servono interventi immediati da parte del Ministero della Giustizia.”

