Catturato dopo due settimane di latitanza tra laghi e boschi
Si è conclusa nella serata di oggi, 12 novembre, intorno alle 20:00, la fuga di Elia Del Grande, il 49enne evaso il 30 ottobre dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia (Modena) dove stava scontando una misura alternativa alla detenzione. L’uomo, già noto per la “strage dei fornai” di Cadrezzate, è stato bloccato dai carabinieri dopo una latitanza durata quasi due settimane, trascorse muovendosi tra i boschi e le rive dei laghi del Varesotto.
Il blitz dei carabinieri
L’arresto è avvenuto a Cadrezzate, in provincia di Varese, la località in cui Del Grande possiede ancora alcune proprietà e dove, secondo gli inquirenti, aveva deciso di nascondersi. L’operazione è stata condotta dai carabinieri dei comandi provinciali di Varese e Modena, con il supporto del Reparto Operativo Speciale (ROS).
Il blitz è scattato nel tardo pomeriggio dopo alcune segnalazioni al 112 sulla presenza di un uomo sospetto nei pressi di una villetta. Una testimone avrebbe addirittura riferito di “cinque uomini incappucciati vicino a una casa”, che si sono poi rivelati essere i militari pronti all’irruzione.
L’arresto è stato rapidissimo e senza reazione da parte di Del Grande, che non ha avuto il tempo di tentare un’ulteriore fuga. Dopo essere stato immobilizzato, il 49enne è stato condotto al comando provinciale dei carabinieri di Varese.
Un fuggitivo esperto e determinato
Le ricerche di Del Grande sono state rese particolarmente difficili dalla sua conoscenza del territorio. Come spiegano in una nota congiunta i procuratori di Modena e Varese, Luca Masini e Antonello Gustapane, l’uomo “si è spostato con agilità nella fitta vegetazione dell’area tra Ternate, Travedona Monate e Cadrezzate con Osmate, potendo contare su soggetti che lo hanno favorito”.
Gli inquirenti sospettano infatti che Del Grande abbia ricevuto aiuto durante la latitanza. “Per muoversi di notte avrebbe persino utilizzato un pedalò sul lago di Monate – riferiscono le fonti – sfruttando i canneti e le darsene per non farsi scoprire”.
La fuga dalla casa-lavoro e la lettera di protesta
Del Grande era evaso lo scorso 30 ottobre dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia, dove avrebbe dovuto trascorrere sei mesi a seguito di ripetute violazioni del regime di libertà vigilata: ben 40 in totale.
La misura era stata disposta dal magistrato di sorveglianza per rivalutare la sua pericolosità sociale, ma l’uomo ha deciso di fuggire prima del termine.
Pochi giorni dopo la fuga, Del Grande aveva inviato una lettera a VareseNews per spiegare le sue ragioni.
“Sono scappato per la totale inadeguatezza delle strutture come le case-lavoro – scriveva – che sono i vecchi Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari travestiti da istituti di recupero”.
Un messaggio che, secondo gli investigatori, era anche un modo per giustificare una fuga premeditata.
La “strage dei fornai”
Il nome di Elia Del Grande è tristemente noto per il triplice omicidio che sconvolse Cadrezzate il 7 gennaio 1998. All’epoca, il giovane uccise a colpi di pistola il padre, la madre e il fratello, rei – a suo dire – di essersi opposti alla sua relazione con una ragazza originaria di Santo Domingo.
La famiglia gestiva il forno del paese, che ancora oggi porta l’insegna “Del Grande”. Per quella vicenda, definita dai media dell’epoca la “strage dei fornai”, il 49enne venne condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione.
Dopo 25 anni di carcere, aveva ottenuto la libertà vigilata, ma negli ultimi mesi erano aumentate le segnalazioni di violazioni e comportamenti irregolari.
Una fuga annunciata
Il 23 ottobre, pochi giorni prima della nuova misura, i carabinieri si erano già presentati nella sua casa di Cadrezzate per notificargli il trasferimento a Castelfranco Emilia. In quell’occasione Del Grande aveva tentato la fuga sui tetti, venendo poi bloccato a Besozzo, in un tabaccaio vicino all’abitazione della sua ex fidanzata.
Stavolta, però, aveva studiato la latitanza nei minimi dettagli, spostandosi tra case abbandonate, boscaglia e zone lacustri. Le forze dell’ordine lo hanno rintracciato grazie a tracciamenti telefonici e testimonianze locali, fino al blitz conclusivo di questa sera.
Le prossime ore
Del Grande è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore sarà affidato alla Polizia Penitenziaria per il trasferimento, su disposizione del magistrato di sorveglianza di Modena. Le indagini proseguono per capire chi possa averlo aiutato durante la latitanza.

