Riccardo Branchini e Federica PambianchiRiccardo Branchini e Federica Pambianchi

Chi era Riccardo Branchini e cosa è successo quella notte?

Riccardo Branchini aveva 19 anni quando, nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 2024, è svanito nel nulla. A raccontare gli attimi finali prima della scomparsa è sua madre, Federica Pambianchi, ospite a Verissimo, che ricostruisce quella giornata come un film che si rifiuta di finire.

«Riccardo era stato tutto il giorno in giro per Urbino con gli amici – racconta –. È rientrato la sera, mi aveva avvisato. Io non ero in casa, l’ha visto mia mamma che l’ha salutato».

La nonna è l’ultima persona ad averlo visto. Notò qualcosa di insolito: «Mi ha detto che lo aveva visto un po’ nervoso, ma nulla che facesse pensare a un gesto estremo. Le aveva detto che sarebbe andato in camera, come sempre».


Il ritrovamento dell’auto alla gola del Furlo: indizi o messaggi?

Il giorno dopo, di Riccardo non c’è più traccia. È Federica stessa a ritrovare l’auto del figlio alla gola del Furlo, luogo impervio e spesso teatro di ricerche difficili.

«Qualcosa dentro di me mi spingeva lì. Ho trovato la macchina aperta… e quella cintura messa a cerchio, come a indicare una vita che si chiude», racconta con la voce spezzata.

Dentro l’auto, una serie di elementi inquietanti:

  • i vestiti lasciati sul sedile, alla rinfusa
  • le scarpe per terra
  • cellulare e portafogli nel cruscotto

Le ricerche nella gola del Furlo sono andate avanti per settimane, arrivando persino all’uso di droni subacquei nella diga. Nessun risultato.


Fuga volontaria o gesto estremo? Le ipotesi degli inquirenti

Gli inquirenti non escludono nessuna pista. Sul computer del ragazzo sono state trovate ricerche che hanno aperto uno spiraglio:

«Aveva guardato capitali europee, mezzi di trasporto, lavori con vitto e alloggio. Questo per me è un segnale: forse è scappato. Forse ha voluto rifarsi una vita. Mi basterebbe una chiamata, solo per sapere che sta bene», dice Federica.

La madre mantiene viva una speranza che combatte ogni giorno con il buio del dubbio.


La madre a Verissimo: ‘Ho bisogno di sapere che non è nella diga’

È passato un anno, ma Federica non si ferma:

«Finché non trovo il suo corpo, io continuo a cercarlo. Ho bisogno di sapere che non è nella diga».

In questi mesi, la donna ha affrontato segnalazioni fasulle, tentativi di truffa e richieste di denaro in cambio di presunte informazioni. Non si è arresa.

Ogni giorno attacca nuovi volantini, scrive appelli, si rivolge a chiunque possa aver visto suo figlio.

«Io non mi fermo. Finché non ho una certezza, io lo cerco. Ovunque.»


Il dolore di una madre che non accetta il silenzio

La forza di Federica è quella di una madre che vive sospesa tra il timore peggiore e l’unica speranza che le permette di alzarsi la mattina.

A Verissimo, con un filo di voce, dice:

«Un anno di silenzio è troppo… ma io so che, da qualche parte, c’è ancora una possibilità. Riccardo, se puoi, fammi solo sapere che stai bene.»

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *