La grande festa dei giocatori del Curacao a fine partitaLa grande festa dei giocatori del Curacao a fine partita

Curaçao pareggia in Giamaica e vola ai Mondiali, ha il numero di abitanti di Ravenna

Curaçao entra nella storia del calcio mondiale. Con un pareggio soffertissimo per 0-0 contro la Giamaica a Kingston, la piccola nazione caraibica è diventata il Paese più piccolo di sempre a qualificarsi ai Mondiali di calcio, conquistando un posto alla Coppa del Mondo FIFA 2026, che si disputerà tra Stati Uniti, Messico e Canada.

Con una popolazione di circa 156.000 abitanti, pari alle dimensioni di città italiane come Ravenna o Livorno, Curaçao compie un’impresa che sembrava impossibile.

Il fischio finale, arrivato dopo dieci minuti di recupero infuocati, ha liberato un’esplosione di gioia senza precedenti sull’isola: da Waaigat a Barber, da Montaña fino ai quartieri di Wishi e Marchena.


Assedio giamaicano e un VAR che cambia la storia

La partita è stata un concentrato di tensione, episodi discussi e momenti destinati a diventare iconici. Gli ultimi venti minuti hanno messo a dura prova il cuore dei tifosi di Curaçao:

  • 70’ – Traversa Giamaica: un destro potentissimo scuote la porta di Curaçao.
  • 71’ – Gol annullato a Curaçao: un’azione splendida viene fermata dal fuorigioco millimetrico.
  • 87’ – Occasione Giamaica: un colpo di testa da due passi finisce incredibilmente fuori.
  • 89’ – Rosso per la Giamaica: Russell riceve il secondo giallo, padroni di casa in dieci.
  • 95’ – Rigore per la Giamaica… poi annullato: l’arbitro indica il dischetto, ma il VAR interviene e ribalta la decisione. La panchina di Curaçao esplode.

Una resistenza eroica, fatta di contrasti, recuperi disperati e una disciplina tattica da grande squadra. Curaçao ha sofferto, ha rallentato il ritmo, ha difeso ogni centimetro del campo fino al triplice fischio.


L’Isola Blu unita: scuole, uffici e piazze in festa

Per tutta la giornata l’isola aveva indossato il colore del suo sogno. Scuole, aziende e uffici governativi avevano aderito all’iniziativa “Onda Blu”, invitando i cittadini a vestirsi di blu per sostenere la nazionale.
Le piazze e le aree pubbliche si sono riempite sin dalle prime ore del mattino. A ogni azione pericolosa i maxischermi venivano sommersi da un coro collettivo, e al triplice fischio è partita una festa che ricorda gli eventi storici delle grandi nazioni calcistiche.

La qualificazione non è solo un risultato sportivo: rappresenta un momento identitario, un riscatto e un’immensa fonte di orgoglio nazionale.


Un risultato che resterà nella storia

Con questo pareggio, Curaçao entra ufficialmente nella rassegna iridata del 2026.
Insieme all’isola, hanno staccato il pass per i Mondiali anche Haiti (2-0 al Nicaragua) dopo 52 anni e Panama (3-0 su El Salvador, nel video la festa dei tifosi), ma è Curaçao la squadra che cattura l’immaginazione mondiale.

Le celebrazioni proseguiranno per giorni. È già in programma un corteo ufficiale, con un tributo pubblico ai giocatori e allo staff tecnico.


Un sogno divenuto realtà

Curaçao è ufficialmente la nazione più piccola mai qualificata ai Mondiali.
Tra 155.000 e 185.000 abitanti, a seconda delle fonti.
Una parte significativa di loro è scesa in strada per festeggiare un momento storico che resterà per sempre nella memoria del Paese.

Il calcio insegna che i miracoli esistono, e stavolta il miracolo porta i colori blu e giallo di Curaçao.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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