La rivelazione in diretta: «L’ho sentita un’ora prima che morisse»
Andrée Ruth Shammah, regista e amica storica di Ornella Vanoni, ha raccontato a La Volta Buona un dettaglio destinato a diventare uno dei momenti più toccanti legati alla scomparsa dell’artista: una telefonata avvenuta un’ora prima della morte.
Una conversazione breve, intima, che oggi appare come un addio inconsapevole, ma profondamente lucido.
Una voce dolce, ma triste: il presagio
Shammah ricorda che quella voce, quella dolcezza nuova e misteriosa, l’ha colpita subito:
«Mi è sembrata triste… e lei mi ha risposto: “Ho 91 anni, devo fare l’allegra?”».
Un dialogo che, riascoltandolo mentalmente, sembra carico di presagi:
«Le ho chiesto di lei, ma continuava a preoccuparsi della mia salute. Era calma, senza paura».
Il dettaglio che gela: «Ho poco tempo»
Secondo Shammah, Ornella Vanoni avrebbe pronunciato poche parole che oggi assumono un significato enorme:
«Ho poco tempo».
Un’affermazione che, insieme alla serenità della voce, ha lasciato un segno indelebile.
La foto “premonitrice” pubblicata pochi minuti prima
Poco dopo la telefonata, Shammah apre il telefono e trova una foto di lei e Ornella. Spinta dall’emozione la pubblica con la frase: «Sarai sempre nel mio cuore».
Immediatamente il web esplode:
«Oddio, è morta?»—chiedono i follower.
Ma lei risponde: «No, non è morta».
Un minuto dopo, la chiamata che la gela: Ornella non c’è più.
«Sembrava un annuncio»: l’amica ripercorre quei momenti
«Adesso che ci penso, era come se la mia foto fosse un annuncio involontario», dice Shammah.
«In quella telefonata c’era già l’idea che sarebbe stata l’ultima».
Il funerale e il silenzio del figlio Cristiano
Il racconto tocca anche il momento del funerale, descritto come intensissimo.
«La cosa che mi ha colpito di più è stato il silenzio di Cristiano, suo figlio. Muto, immobile, ma totalmente presente».
Un’immagine forte, quasi cinematografica.
Un addio “senza paura” che lascia un’eredità emotiva enorme
Le parole di Shammah definiscono il carattere di Ornella negli ultimi istanti:
dolcezza, calma, assenza di paura.
«Lei aveva fatto tutto»—dice l’amica—quasi a sottolineare una vita vissuta senza rimpianti.
L’eredità di una diva che ha sempre saputo come lasciare il segno
Il racconto della Shammah fa emergere un ritratto prezioso: una Vanoni lucidissima, affettuosa, consapevole del proprio tempo. Un’ultima telefonata diventata, suo malgrado, un addio perfetto.

