Ivana Balistreri e la figlia Liliana vittime di un maxi incidente in California
L’autostrada 87 di San José, in California, è rimasta illuminata dai lampeggianti per ore. Un maxi impatto, quattro veicoli coinvolti, e poi il fuoco. Un incendio che non ha lasciato possibilità né tempo. Così sono morte Ivana Balistreri, 29 anni, e sua figlia Liliana, che tra pochi giorni avrebbe compiuto due anni.
‘Mi hanno distrutto la famiglia’
A raccontare la tragedia, con una voce che sembra più un rantolo di incredulità che un discorso, è il padre, Aurelio, originario di Aspra. “Mi hanno distrutto la famiglia. C’è gente senza scrupoli: corrono in autostrada come fossero piste da gara. Ora devo trovare la forza per sopravvivere, per mia moglie, per i miei figli”. Lo ha scritto sui social, sapendo che non esiste modo per contenere un lutto simile.
Secondo la prima ricostruzione, due Tesla in accelerazione avrebbero innescato la dinamica. L’auto di Ivana è rimasta coinvolta e, subito dopo, avvolta dalle fiamme. I soccorsi sono arrivati senza ritardi, ma l’incendio ha reso impossibile estrarre madre e figlia in tempo. Pochi minuti, poi il silenzio.
Il cordoglio della comunità di Aspra di Baghera
Da Aspra, la frazione di Bagheria dove gran parte della famiglia vive ancora, la notizia è arrivata come un’onda scura. Le chat si sono fermate, le attività interrotte, la piazza ridotta a sussurri. Ivana non era solo una ragazza partita per farsi una vita altrove: era un legame stretto, quotidiano, un’apparizione estiva che tornava più adulta e luminosa ogni anno.
Lo conferma il ricordo della cugina, Alexia, poche ore dopo la tragedia: “Dovevamo invecchiare insieme, fare le passeggiate, progettare l’addio al nubilato. Era la persona più pura che conoscessi”. Non è retorica da cordoglio, è la constatazione di una perdita che supera il lutto e diventa smarrimento.
Inchiesta sulla velocità e sulle batterie
Negli Stati Uniti le indagini proseguono: si parla di eccesso di velocità, di accelerazione improvvisa, di quelle corse che trasformano le highway in piste clandestine. Non ci sono ancora responsabilità definite, non ci sono arresti, solo auto sequestrate e relazioni tecniche in costruzione.
Ad Aspra, invece, il tempo si è fermato. La zia, con parole che sembrano appartenere a un altro secolo, prova a dare forma al vuoto: “Ora sono stelle che brillano. Aiutateci a sopravvivere, a capire come si fa a guardare il cielo senza crollare”.

